Ottaviano. Scempio nel cimitero cittadino: tagliano le lampade votive senza preavviso e senza norme di sicurezza. Parenti di defunti in protesta denunciano “nemmeno dei morti hanno rispetto”. Con toni decisi, misti a rabbia e collera i parenti di numerosi defunti hanno protestato ieri mattina presso lo sportello di assistenza all’ingresso del cimitero di via Vecchia Sarno. Una mattinata normale, che come ogni sabato vede registrare una maggiore affluenza di visite al camposanto, cittadini che rendono omaggio ai propri cari, ma che ieri mattina hanno avuto una brutta sorpresa. Con in mano ceri e fiori, si sono recati sulle lapide dei propri defunti ma li l’amara scoperta. Le lampade votive, che di solito adornano le pietre sepolcrali, erano state saccheggiate, e in modo autorizzato, come racconta il sign.Antonio “quando sono arrivato sulla tomba di mio padre, ho notato che le lucine delle lampade erano spente. Credevo fossero rotte o magari consumate e ho smontato la lampada ma li ho notato invece che i fili erano stati completamente tagliati. Mi sono recato dagli addetti alla manutenzione – continua il sign. Antonio – che hanno giustificato la cosa dicendomi che non era accaduto solo a me ma già a tanti altri”. Una vicenda molto strana che si scopre essere diventato un rituale ormai consolidato. La vera spiegazione risiede nel fatto che il cambio ai vertici delle ditte che avrebbero ereditato la manutenzione dell’intero consorzio cimiteriale, peraltro, commissariato già diversi mesi fa, avrebbe comportato diversi cambiamenti. Il primo proprio quello dell’organizzazione delle spese relative al sistema di illuminazione. A dare spiegazione è stato proprio un semplice rappresentante della ditta in questione, che per l’intera mattinata di ieri ha fornito spiegazione a tanti cittadini che hanno sollevato lamentele e dure accuse “la ditta ha ordinato semplicemente la sospensione del servizio per coloro che non avevano pagato la quota annuale, cosa risolvibile chiedendo nuovamente l’allaccio”. Una dimenticanza, a quanto emerge comune a tanti, proprietari di cappelle e targhe commemorative, che senza preavviso hanno cosi visto recidersi i fili delle proprie lampade, in modo violento. Non sarebbe stato più semplice effettuare un avviso pubblico per avvertire i cittadini di mettersi in regola con i pagamenti prima di procedere, toccando la sensibilità di tanti, ad un taglio cosi cruente? Una sensibilità relativa, dal momento che il tutto è stato denunciato persino alle autorità compenti. Per i responsabili del servizio, che hanno ricevuto questa domanda da più persone la risposta è sempre la stessa “non è un nostro compito fare avvisi o contattare singolarmente le persone, non abbiamo inoltre i recapiti di tutti, le regole sono queste”. Ma anche in questo è polemica. La precedente ditta non ha mai reciso i fili in modo cosi irruente e senza preavviso, come in ogni settore esterno tralaltro a quello sepolcrale. Se una bolletta o una rata non viene pagata, c’è un normale avviso di morosità ma non assolutamente simili attuazioni cosi drastiche. Quello che però va sottolineato che in un normale caso, in qualsiasi parte del mondo vi troviate, se non hai pagato, provvedi alla quota di mora e ritorni in regola, per i “clienti”, se cosi li vogliamo chiamare del cimitero di Ottaviano, se non hai pagato, dimenticandoti degli otto euro previsti e lo hai fatto per due anni, il tutto si risolve con la richiesta di riallaccio che non è altro che un nuovo contratto che tu sottoscrivi con la nuova ditta, al modico prezzo di 34,00euro .Cosa che in tanti hanno deciso di non fare chiedendo spiegazioni al Commissario del Consorzio Cimiterale, che per il momento non ha per nulla chiarito il quesito. Nel frattempo presso gli uffici di competenza sono circa sessanta gli esposti sollevati, su cui ora cercano di fare chiarezza persino i carabinieri. Ma tanto non importa, come decantava Totò “sempre io pago”.
Giovanna Salvati
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