sabato 30 Novembre 2024
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Ottaviano. Incendio nella Valle delle Delizie: il piromane continua a colpire

Ottaviano. E’ ancora una volta un incendio di origine dolosa a far scattare l’allarme nel territorio vesuviano, dove ieri nella Valle delle Delizie, sono divampate le fiamme, distruggendo oltre 20 ettari di macchia mediterranea. Attimi di paura ma soprattutto di rabbia, nel vedere distese di verde e di frutteti andare completamente in cenere. Un episodio che nei giorni scorsi aveva interessato il Monte Somma, e ancora prima le montagne di Palma Campania. Che gli incendi possano essere tra loro collegati non è escluso ma quello che rimane è solo terra bruciata. Le fiamme sono divampate intorno alle 11,00 di ieri mattina,quando alcuni cittadini hanno avvistato le prime fiamme. “L’area era circoscritta – ha raccontato chi in quel luogo, a poche centinaia di metri ha la propria attività di ristorazione – abbiamo subito chiamato il 115 e solo dopo un ora sono intervenuti”. Tempi lenti, ma è la stessa voce del centralino che alla segnalazione dell’incendio spiega “siamo a conoscenza dell’incendio e stiamo provvedendo ma purtroppo non tutti i mezzi sono disponibili”. Sul posto il tempestivo arrivo dei carabinieri, della protezione civile ma primi fra tutti i vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli e il corpo forestale ottavianese. E’ una corsa contro il tempo per evitare che quella lunga distesa di verde, tesoro mediterraneo, vada in fumo. Un andirivieni continuo di Canadair cerca di fare il prima possibile. Ma sono le 18,00 e le fiamme continuano ad ardere. Il vento non aiuta senza dubbio i soccorsi, viceversa il fumo impedisce ai due Canadeir di effettuare manovre più basse, ma dal canto loro cercano di velocizzare il più possibili le operazioni. Nel frattempo sul posto tanti curiosi, e soprattutto tanti cittadini che spiegano “ogni domenica facciamo le passeggiate a cavallo in quell’area dove ora ci sono solo fiamme, non si può vedere la nostra risorsa finire in fumo, per la mano incosciente di qualcuno”. Ed è quale mano incosciente a finire ora nel mirino: troppi incendio in cosi pochi giorni inevitabilmente portano gli investigatori ad aprire un indagine. La firma del piromane potrebbe essere la stessa e potrebbe anche non fermarsi. Appiccare il fuoco infatti rappresenta per questi una vera e propria malattia. Ma tra questi avanza anche l’ipotesi che all’origine delle fiamme ci sia il presunto risarcimento che lo Stato potrebbe offrire ai proprietari di appezzamenti agricoli. Esclusa la finalità per proliferare l’edilizia. Quello che resta è senza dubbio la paura soprattutto per chi alle pendici di quella montagna gestisce le poche attività di ristorazione.

Giovanna Salvati

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