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Ottaviano. I carabinieri sequestrano fuochi illegali durante la processione: i cittadini “sequestrano” il Santo. E’ polemica

Dal Metropolis di Lunedi 9 Maggio 2011

Ottaviano. San Michele: è scontro tra i carabinieri e i cittadini, ma il sindaco dal pulpito media la polemica. E cosi anche quest’anno il Santo Patrono Michele rimarrà nella storia: una storia che continua sulla falsa riga dello scorso anno. Se il veto mosso dalle forze dell’ordine lo scorso anno contro il tradizionale Palio degli Asini, per la mancanza delle autorizzazioni fece scoppiare la polemica a chiusura dei festeggiamenti, quest’anno la polemica ha invece inaugurato le celebrazioni in onore del Santo Patrono, il tutto dividendo l’opinione pubblica ottavianese. E mentre i carabinieri procedevano al sequestro dei fuochi allestiti nei quattro quartieri che avrebbero accolto l’arrivo del Santo e il tradizionale volo degli angeli, i cittadini hanno ben pensato di sequestrare il santo. Ebbene sì. Appena giunta la notizia che nessun quartiere avrebbe potuto procedere all’esplosione dei fuochi, perché privi di ogni autorizzazione dopo il controllo dei carabinieri del reparto artificieri di Napoli, è scoppiata la rivolta. “Se non si sparano i fuochi il Santo non esce” commentano i componenti delle confraternite. Ne parte un duro braccio di ferro: da un lato il maresciallo dei carabinieri Domenico Iaccarino, che nel rispetto delle leggi e nel principio di legalità ha seguito solo l’obbligo e l’applicazione delle normative per un normale sequestro di fuochi illegali, dall’altro il primo cittadino Mario Iervolino sul quale, seppur nel rispetto delle leggi, gravava la responsabilità maggiore di non deludere oltre cinquemila cittadini che già iniziavano, all’esterno del Santuario, a vociferare in attesa del verdetto. Ma, più di tutti, i comitati festa e i confratelli che, legati alla tradizione, non accennavano a far uscire il Santo. E cosi, dopo tanto parlare arriva il compromesso. E’ il sindaco ad annunziarlo “il Santo esce, e i fuochi saranno sparati in unica volta, alla presenza degli artificieri e in un luogo isolato”. I due angioletti, Antonio ed Angelo, si esibiscono nelle quattro piazze con il tradizionale inno, ma il tutto non sembra avere lo stesso sapore. Non ci sono i fuochi nei quartieri, qualcuno non accetta il compromesso e non mancano momenti di tensione in Piazza San Francesco dove un battibecco sembra regalare l’odore di una rissa che, fortunatamente, svanisce in fretta. Sono le 17,00 e tra polemiche, delusioni, vocii, il Santo arriva al Castello Mediceo, lì le batterie dei fuochisti danno spazio alla tradizione pirotecnica. Ma è quando fa rientro nella Chiesa Madre che il sindaco Iervolino prende la parola per smorzare i toni.“La polemica è stata sotto gli occhi di tutti e per questo ci tengo a parlare qui in questo momento per chiarirvi alcuni aspetti dell’intera vicenda – spiega Iervolino – Siamo uno Stato e come tale esso è regolato da un sistema di leggi che vanno rispettate. I carabinieri hanno fatto il loro dovere ed è pur vero che è difficile accettare una scelta quando si è ottavianesi e legati ad una tradizione, ma la violazione di tradizione sarebbe stata non far uscire il Santo. Ho cercato di mediare – conclude il tricolore – e di offrire una soluzione per tutti: ho preferito che i fuochi venissero concentrati in un solo posto, senza differenze tra quartieri. Ma è ovvio che, almeno come mi è stato riferito, alcuni comportamenti sembrano essere stati scaturiti da atteggiamenti sbagliati andati in scena durante la Diana:ditemi se ho sbagliato”.Fragoroso l’applauso che ha accolto queste parole, sebbene con un po’ di amaro in bocca e tanti interrogativi in una folla di ottavianesi che con muta meraviglia ha commentato il tempismo e la solerzia dei protagonisti nel ripristinare finalmente la legalità.

Ecco il link del video di MetropolisTv:

http://www.metropolisweb.it/Multimedia/Servizi/ottaviano_blitz_carabinieri_prima_processione.aspx

Giovanna Salvati

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