domenica 22 Settembre 2024
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Ottaviano. Caso Italgest, scarcerato l’ex sindaco Giovanni D’Ambrosio

Ottaviano. Scarcerato l’ex sindaco Giovanni D’Ambrosio. Ha beneficiato della riduzione di pena per essersi costituito, e cosi ieri ha fatto rientro a casa tra la gioia della moglie e dei figli, ma soprattutto di quanti non hanno mai smesso di stargli vicino. Ancora una volta il nome di Giovanni D’Ambrosio, conosciuto in città come il Cappottaro, ritorna sulla scena cittadina. A fare breccia nella astenia politica ottavianese è la notizia del ritorno in paese di colui che ha sorretto per anni la destra cittadina. Uomo enigmatico, ha saputo senza non pochi colpi di scena, sino all’ultimo giorno di libertà, attrarre su di se le attenzioni dei cittadini ottavianesi. Una storia infinita per un politico che comunque sia, e in qualunque modo sia, ritorna nella sua città. Nella sua roccaforte, San Gennarello. La notizia era già arrivata qualche giorno fa, ma nessuno dei suoi avversari politici aveva fatto trapelare l’indiscrezione, al contrario di quando, lo scorso 3 aprile D’Ambrosio si costitui presso il carcere di Campobasso. Lui ex sindaco della destra cittadina, e ancora lui coinvolto nel caso Italgest era reo di una sentenza di condanna definitiva a tre anni e sei mesi di reclusione, con la pena di interdizione dai pubblici uffici, reato continuato in concorso formale e peculato. Tre anni risparmiati attraverso il decreto di indulto, i restanti ai domiciliari ma poi l’arrivo del provvedimento di pena definitiva emesso dalla Corte di Cassazione che ha cosi deciso che l’ex tricolore sarebbe dovuto finire in carcere. Poi la decisione di costituirsi, quattro giorni prima della notifica del verdetto nella casa circondariale di Campobasso dove ieri D’Ambrosio è uscito. Ad aspettarlo all’esterno del carcere la moglie ed il figlio, ma anche i suoi più stretti amici, quelli che a suo avviso “non mi hanno mai abbandonato”. Sul suo volto gli sforzi di una sopravvivenza che tra quelle mura sarà stata senza dubbio non facile. Ma anche il silenzio. Preferisce non parlare, non commentare, ma è disteso e anche quando arriva a casa l’accoglienza lo premia. Fiori, pochi amici, i suoi familiari, quelli che possono restare, perché comunque sia la pena restrittiva non gli permette di ricevere grosse visite. Poi ci sono le chiamate, quelle che si alternano in un tam tam continuo. In tanti gli esprimono solidarietà. “E’ un giorno di festa” fanno sapere alcuni familiari “Giovanni è una persona perbene, e qualunque cosa gli sia accaduta in questi lunghi anni ha sempre visto la sua responsabilità moderata e lucida. Ha sempre cercato di rassicurare lui gli altri che primo o poi tutto sarebbe successo e cosi è stato”. Nel centro sangennarellese in tanti hanno accolto la lieta notizia, segno questo di una storia politica costellata di successi e di attenzioni ai cittadini sempre più esasperati dal sistema politico italiano. La decisione del giudice è stata quella di abbreviazione del rito, servizio di assistenza sociale e domiciliari, tali da permettere al big politico ottavianese di ritornare a casa. Nel frattempo sul suo immediato ritorno nella compagine politica ottavianese sono in tanti a scommetterci sopra, ma quel che è certo, è che sono ancor di più i suoi avversari che temono che seppur non in prima persona, questa voce possa concretizzarsi.

Giovanna Salvati

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