sabato 21 Settembre 2024
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Ottaviano. Alveo Cazzulli: il dramma di 26 famiglie tra liquami, rifiuti e ratti

Ottaviano. Alveo Cazzulli: il dramma dei cittadini “la vergogna è sotto gli occhi di tutti , ma nessuno fa niente”. Esordiscono cosi, stanchi, delusi ed offesi i residenti di via Alessandro Manzoni, nella frazione di San Gennarello, conosciuta in città come i Cazzulli. Li a meno di duecento metri vi è il centro cittadino, ma nonostante ciò nessuno sembra preoccuparsi minimamente di quello che invece si consuma senza alcuna sosta, del dramma delle 26 famiglie e dei loro appelli rimasti inascoltati. Eppure mentre gli altri alvei giacciono ormai nel completo dimenticatoio, a non volere questo, sono i residenti dell’Alveo Cazzulli che chiedono un immediato ed urgente intervento del Comune. “Con la pioggia di questi giorni la situazione potrebbe peggiorare – spiega un residente – io abito a meno di un metro dall’alveo e non vi è solo la paura dell’acqua, che bene o male riesce a defluire nel suo giusto corso, ma per tutti questi cumuli di rifiuti che sono stati gettati dentro e che nonostante le nostre segnalazioni, continuano a sversare abusivamente”. L’alveo nel tratto dei Cazzulli si estende per oltre settecento metri: una distesa di arbusti e rifiuti. Pneumatici, mobili dismessi, accessori sanitari, libri, bottiglie, indumenti, sino alla cima frigoriferi e man mano che ci si addentra nell’intero percorso dell’alveo solo la vista di una vera e propria discarica a cielo aperto. “Nella cabina dell’Enel i ratti hanno completamente rosicchiato e strappato fili e quant’altro hanno trovato, come sulle sponde dell’alveo, e non sapete ogni giorno, passeggiando a piedi quanti ratti potete incontrare. E’ uno schifo, e non solo, vi è paura tra di noi, che tutto ciò prima o poi ci porterà danni anche alla salute”. Il Comune dal canto suo, ricevute le segnalazioni e persino alcune raccolte firme, aveva provveduto in un primo momento, circa otto anni fa, a ripulire l’intera aerea intorno all’alveo, e a un sopralluogo con personale dell’Asl, ma da quel momento poi un assordante silenzio. “Sono venuti quando avevano bisogno di voti poi? Nessuno si è preoccupato di ripulire questo maledetto alveo pieno di munnezza – grida con rabbia invece una signora – qui in estate ci vuole la maschera antigas, si dovrebbero solo vergognare. Hanno provveduto a mettere una transenna di ferro per evitare che i rifiuti uscissero fuori dal lagno , però non si sono preoccupati di pulirlo dai rifiuti, e questo va avanti da anni. Proprio ieri l’ultimo abbandono di un materasso e ora se non chiamiamo noi per farlo togliere, figuratevi se lo toglie qualcuno, eppure tutti vedono questa vergogna”. Si era più volte parlato di riqualificazione di alvei, ma poi? Tutto sfumato, eppure l’Alveo Cazzulli nasconde in se una struttura idrica immane, e ripulirlo non è solo un dovere dettato da chi ha a cuore e rispetto per la propria cittadina ma un obbligo che forse in tanti dimenticano. Basta infatti rileggere attentamente il testo unico delle opere idrauliche per scoprire che la materia è regolata dal decreto 25-07-1904 n. 523 il quale prevede che la manutenzione spetti ai comuni per i fiumi, lagni e torrenti che attraversino i centri abitati. E allora perché tanta sciatteria?

Giovanna Salvati

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