ttaviano. Applausi ed emozioni per la prima edizione del “Premio Città di Ottaviano”: riconoscimenti alla lirica per il Maestro Angelo Casertano ed al giornalista Francesco Gravetti. Sono le note del violino – suonato magistralmente dallo strumentista Angelo Prisco – ad accompagnare l’ interpretazione di “Campanilismo” del Viviani , a prendere forma dalla voce della poliedrica conduttrice della serata – la collega Giovanna Salvati – incantando gli sguardi dei tanti presenti alla kermesse, nella Chiesa di San Francesco di Paola. Una scommessa contro i più scettici, ma soprattutto la voglia di risvegliare un paese dormiente, portando in alto nomi di coloro che hanno dimostrato “talento ed ingegno” partendo da chi in quel premio ci ha creduto davvero. E lo ha fatto in primis il Presidente del Premio, Gennaro Barbato, che durante la serata ha ripercorso le tappe di un territorio, quello vesuviano, che gelosamente custodisce reperti archeologici di immenso valore umano. Quegli stessi che sono stati oggetto di interesse del giornalista Francesco Gravetti, tanto da conquistare il riconoscimento cittadino. Al fianco del Presidente il duo dei fratelli Sepe, distintamente con la direzione artistica del premio per il Tenore Aniello Sepe, ma con l’immancabile presenza del fratello Giovanni, che conservando le tradizioni di una famiglia nata sotto il segno della lirica, ha accompagnato, il fratello e gli ospiti, durante le sue esibizioni su di un pianoforte a coda. Ed è stato il Tenore Aniello Sepe, “ugola d’oro del vesuviano” ad avere l’onore di esibirsi con il Maestro Angelo Casertano e il Tenore Enzo Peroni. Pilastri della lirica, che unitamente al Tenore Sepe hanno attraversato le tappe più importanti della lirica mondiale. E tra un “Nessun dorma” e “Non ti scordar di me” la consegna ufficiale dei due premi. Il primo a salire in passerella è il giornalista Francesco Gravetti “perché nei suoi articoli racchiude la forza di una storia, ripercorre e riscopre le tappe di civiltà di un popolo e si fa custode di un segreto chiamato archeologia ottavianese – motiva la Salvati – riproduce su carta stampata la bellezza di un capitello, riporta alla memoria l’inestimabile ricchezza dell’entroterra veuviano dando voce all’ambito artistico culturale della città di Ottaviano” E cosi la scrittura attenta,colta e la sua passione per il giornalismo gli hanno permesso di guadagnare il Premio consegnatogli direttamente dalle mani del Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Salvatore Campitiello. Ben diversa, ma dallo stesso sapore, la motivazione che ha invece riconosciuto l’impegno del Maestro Angelo Casertano “Portavoce autorevole della cultura lirica italiana nel nostro paese e nel mondo, per la sua naturale dedizione, sensibilità e capacità empatica di compenetrare ruoli altamente significativi nella lirica internazionale, ma sopratutto per i suoi 40 anni di carriera nei principali teatri nazionali ed internazionali dove la sua magistrale professionalità lo ha portato ad affermarsi pur conservando la semplicità umana che solo i veri artisti sanno gelosamente custodire”. A consegnare il Premio l’Assessore alla Cultura Ciro Torrà. Assente il primo cittadino Mario Iervolino, ben rappresentato però dallo stesso Assessore, che ha cosi sottolineato “questa sera sono presente come cittadino di una terra che amo, e vi ringrazio perché mi sono davvero arricchito, e l’ho fatto partendo da quelle parole di “Campanilismo” che racchiude in pieno un grande messaggio, quello di un Ottaviano che non deve piangersi addosso, ma applaudire questi ospiti, ma più di tutto coloro che rappresentano i nostri talenti, ai quali va il mio pieno sostegno”. La manifestazione si è conclusa con l’esibizione dei tre tenori: Casertano, Sepe e Peroni in “O sole mio” sigillo finale che ha cosi sposato, come il suo compositore, il matrimonio ufficiale tra la lirica ed il giornalismo.
Su www.ottavianesi.it tutta la galleria fotografica e i video della serata
Ernesto Alaia
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