giovedì 21 Novembre 2024
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Oratino (Sinistra per Pomigliano): “La nostra sarà una città europea”

Pomigliano d’Arco. L’avvocato Roberto Oratino candidato sindaco per le prossime comunali di Pomigliano d’Arco, con un passato di militanza comunista, ex consigliere e assessore negli anni ’90 nella giunta Caiazzo, oggi concorre per la fascia tricolore. Ammodernamento della città, tutela delle fasce deboli e sviluppo produttivo- occupazionale le sue priorità.

Oratino avvocato, sposato e padre di due figli da sempre porta in alto i valori della sinistra, ora è una sola lista che appoggia la sua corsa elettorale “Sinistra per Pomigliano”. Parlando del suo ricco “curriculum politico” racconta: “Provengo da una famiglia di tradizione comunista” prosegue “mio padre era medico e negli anni ’60 è stato uno dei fondatori della sezione del partito comunista a Pomigliano e anche mio zio è stato un autorevole militante. Io ho iniziato già da piccolo, a quindici anni ero rappresentante d’istituto al liceo Imbriani” continua “ poi l’iscrizione alla federazione giovanile comunista italiana di cui divenni segretario cittadino e alla metà degli anni’80 entrai a far parte del “movimento studentesco contro la camorra”. Prosegue elencando gli incarichi avuti all’interno del partito: “ho svolto ruoli come componente del direttivo, membro della segreteria, responsabile dell’organizzazione fino al 1989 dove ho sostenuto la svolta di Achille Occhetto e ho aderito con convinzione al Pds (partito democratico della sinistra) “ poi in merito alla sua prima candidatura, spiega: “ Nel 1995 mi sono candidato al consiglio comunale di Pomigliano, la prima sindacatura Caiazzo e il Pds divenne partito di maggioranza, lì diventai capogruppo consiliare fino a quando nel 1998 fui nominato assessore “alle Attività Produttive e al Personale. Nel 2000 fui rieletto ma nel 2005 le prime divergenze con la struttura politica dell’epoca furono pesanti e interruppi la mia esperienza consiliare”. Poi in riferimento alle attuali correnti politiche Oratino spiega la sua posizione: “Quando nel 2007 c’è stato l’assemblea di scioglimento del Ds non ho aderito al Pd, sono stato uno dei fondatori di Sel ma anche qui non ho ottenuto le giuste sintonie” continua “ da cinque anni sono membro di un associazione “ Una fabbrica per la sinistra”. In riferimento alla lista che lo sostiene “Sinistra per Pomigliano” , dice: “ la lista è composta in parte da candidati di rifondazione comunista e dall’altra da membri dell’associazione. L’idea è quella di rappresentare la realtà locale ci sono: impiegati, operai, disoccupati, casalinghe precari, avvocati. Rifondazione comunista ha offerto un contributo che andava nella nostra stessa direzione”. Per quanto riguarda i motivi della sua candidatura dice: “nella nostra città si vive male e chiaramente bisogna porre un’opzione di alternativa al governo di centro destra attualmente in carica, che noi riteniamo fallimentare. C’erano anche i limiti dell’esperienza del centro sinistra in città che era molto diviso, caratterizzato da personalismi, gravi lacune politiche e organizzative”, continua, “non abbiamo condiviso il percorso delle primarie con il Pd ma abbiamo aperto un dialogo segnalando la necessità di una discontinuità e di un rinnovamento. Purtroppo non siamo riusciti a conseguire il risultato” racconta “avevamo proposto come candidato sindaco il professor Luigi Cantone, pensando che questo potesse far superare le divergenze, ma purtroppo il proposito non è andato a buon fine. Tra rimanere fermi e restare a guardare abbiamo scelto di rispondere ai bisogni e le speranze delle persone. Questo il motivo della mia candidatura”. Ha spiegato i punti salienti del suo progetto politico qualora venisse eletto sindaco di Pomigliano: “nei primi cento giorni metterei in campo un “economia di solidarietà” prosegue: ”abbiamo la visione di una città diversa soprattutto sullo sviluppo produttivo- occupazionale, la necessità di preservare la presenza dell’apparato industriale, riorganizzare la mobilità ma anche spazi verdi e isole pedonali. Abbiamo per Pomigliano l’idea di un’avanzata città europea. Inoltre bisogna anche recuperare il senso di comunità”. Conclude: “Pensiamo ad interventi immediati per le fasce deboli, per il commercio e per la mobilità urbana. Vogliamo ricostruire una speranza per la città e per la sinistra, siamo sensibili alla coalizione sociale che ha lanciato Landini anche perché Pomigliano ha una storica sensibilità su questi temi. Speriamo che gli elettori di sinistra ci diano una mano”.

DA CRONACHE DEL VESUVIANO DEL 27 MAGGIO

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