mercoledì 15 Gennaio 2025
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Operazione “Nottingham”, eseguite perquisizioni e sequestri per oltre 300mila e 15 indagati

Su disposizione di questa Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza del Comando
Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo,
finalizzato alla confisca per equivalente, nei confronti di 15 soggetti tra responsabili di
progetto, cooperative sociali e società di promozione, nell’ambito delle risorse derivanti dai
Fondi Strutturali del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.
Sotto il coordinamento di questa Autorità Giudiziaria, i finanzieri della Compagnia di Vallo
della Lucania hanno svolto specifici approfondimenti finalizzati, tra l’altro, all’analisi delle
spese sostenute dall’ufficio del Piano di Zona S/8 nell’ambito del “Progetto Rei” (reddito di
inclusione), che prevedeva il “servizio di sostegno educativo scolastico ed extrascolastico”
diretto a minori appartenenti a nuclei familiari beneficiari della predetta misura di sostegno,
e che vivono in condizioni di rischio sociale.
Le indagini, durate quasi due anni, hanno permesso di svelare come le somme erogate
dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il progetto socio-assistenziale, siano
state dilapidate a causa della mala gestio dei responsabili dell’ufficio di Piano.
Grazie ad un’articolata e puntuale attività, le Fiamme Gialle Vallesi hanno scoperto le
diverse condotte illecite realizzate dagli indagati.
È stata accertata, in primis, la presentazione di documentazione falsa utile ad ottenere il
riconoscimento di spese di promozione mai effettuata, per oltre 115 milia euro, da parte di
una società incaricata dei servizi informatici e pubblicitari. Infatti, prima del suo avvio, il
progetto prevedeva una forte promulgazione mediatica del servizio offerto alle famiglie,
finalizzato ad ampliare la platea dei beneficiari; cosa realmente mai avvenuta, per cui
hanno usufruito dell’assistenza soltanto 97 dei 340 nuclei familiari stabiliti dal programma.
Dopodiché, è stata accertata la sottoscrizione, da parte di un responsabile e di alcuni
dipendenti dell’ufficio di piano, di falsi “time sheet” (registri dell’attività svolta) riepilogativi
delle ore effettuate, cosa che gli ha permesso di ottenere compensi nettamente superiori a
quelli spettanti.
Infine, i militari hanno accertato la presentazione di finte attestazioni di servizi resi alle
famiglie bisognose, attraverso le quali le cooperative sociali incaricate delle prestazioni
socio-assistenziali hanno richiesto, ed ottenuto, indebiti compensi per circa 100 mila euro.
E difatti, gli ignari genitori dei minori indicati quali fruitori del progetto, sentiti dai Finanzieri
nel corso di numerose audizioni hanno, alcuni, disconosciuto le proprie firme apposte nelle
sottoscrizioni, altri, dichiarato che le attività di sostegno rendicontate a nome dei figli non
erano state mai state rese.
Per garantire il recupero delle somme indebitamente percepite, il G.I.P. del Tribunale alla
sede, su richiesta di questa Procura, ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato
alla confisca diretta e/o per equivalente per un ammontare complessivo di oltre 300.000
euro, consentendo la cautela di risorse finanziarie, mobili e immobili.

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