TORRE ANNUNZIATA. Scandalo farmacie, oggi il Riesame decide sulla carcerazione del re delle farmacie, stava per volare in Brasile con l’assessore alla Legalità. Il pericolo di fuga e la grande attitudine a corrompere esponenti delle forze dell’ordine: questi i punti cardine delle accuse che hanno portato Nazario Matachione in carcere.
Oggi la difesa proverà a scardinare le imputazioni nei confronti dell’imprenditore farmaceutico, dinanzi al tribunale del Riesame di Napoli.
Insieme a Matachione a ottobre sono finiti in carcere, il colonnello della guardia di finanza Fabrizio Giaccone e il colonnello Fabio Mendella, già detenuto. Quello che ha spinto il gip del tribunale di Napoli ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’imprenditore farmaceutico di Torre del Greco è stato in particolare proprio il pericolo che il farmacista potesse scappare all’estero. Pochi giorni dopo il suo arresto, il 26 ottobre scorso, infatti, Matachione sarebbe dovuto partire per Fortaleza in Brasile con quattro ‘buoni amici’, tra questi anche il noto commercialista di Torre Annunziata, attuale assessore al Comune di Pompei, Vincenzo Sica. A prenotare e pagare il viaggio, il 9 settembre scorso, era stato Matachione. I cinque, secondo la ricostruzione degli inquirenti, dovevano chiudere la trattativa per l’acquisto di una fazenda.
Un viaggio d’affari identico ad altri effettuati nel corso degli ultimi anni da Nazario Matachione e dai suoi amici. Ed è proprio in vista di questo nuovo viaggio e dunque paventando un pericolo di fuga all’estero che la Procura di Napoli aveva emesso una prima ordinanza di custodia cautelare a carico di Matachione e di due colonnelli della guardia di Finanza, Fabrizio Giaccone e Fabio Mendella, per concorso in corruzione, eseguita il 14 ottobre scorso e successivamente un nuovo ordine di arresto eseguito il 24 ottobre per lo stesso Matachione e per il funzionario della Regione Umberto Celentano, addetto al settore ‘Politica del farmaco e dispositivi’.
Il 9 settembre scorso quando l’indagine a carico di Matachione era nel vivo gli inquirenti stanno monitorando l’ennesimo affare che il farmacista torrese sta per concludere: l’acquisto di una fazenda in Brasile nella zona dove abita lo zio omonimo Nazario Matachione e appartenente ad un ricco irlandese. A fare da mediatore per l’acquisto della fazenda Marcello Pica, napoletano, già manager in una grande azienda di armatori residente da tempo a Montecarlo con il quale dovevano partire anche altri tre professionisti. Uno era Antonio Celentano, detto Antonello, farmacista, per il quale la Procura ha chiesto poi l’arresto negato dal Gip. L’altro era Pietropaolo Palumbo che le forze dell’ordine identificano in un funzionario della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Ed infine su quel volo prenotato il 9 settembre scorso per il 26 ottobre ci doveva essere anche Vincenzo Sica (nella foto), attualmente assessore all’Urbanistica e alle Risorse umane nella Giunta del sindaco Nando Uliano. Un gruppo di ‘lavoro’ che Matachione aveva costituito già altre volte tanto che a raccontare dei compagni di viaggio del re delle farmacie era stata l’ex moglie dell’imprenditore. Il 16 giugno scorso e il 16 luglio successivo, Maria Palomba racconta: “Mi risulta che mio marito spessissimo va in Brasile, nella zona del nord est, dove lo zio (omonimo, ndr) ha una fazenda. Al riguardo lo stesso Matachione mi dice sempre che grazie al (omissis, ma presumibilmente si tratta di Giaccone, ndr) non viene sottoposto ai controlli di rito quando si imbarca per il Brasile dall’aereoporto di Fiumicino. Mi chiedete se mio marito porti in Brasile danaro o altro, vi rispondo che non me lo ha mai detto chiaramente, ma una cosa è certa lui stesso mi ha detto più volte di aver effettuato investimenti immobiliari in Brasile. Mi risulta ancora, per avermelo detto mia figlia che in uno di tali viaggi Matachione ha portato Giampiero Puzone, funzionario di CrediFarma”. Nell’interrogatorio, ‘omissato’ in più parti Maria Palomba parla anche di altri compagni di viaggio del marito: “Mi risulta – dice Maria Palomba nel corso del lungo interrogatorio – che lo stesso Sica sia stato più volte in Brasile con il mio ex marito e sicuramente il Matachione gli ha pagato il viaggio …. omissis …. credo che Enzo Sica abbia anche fatto investimenti in Brasile con mio marito”. I viaggi in Brasile, effettivamente, venivano pagati per tutti da Matachione con la sua carta di credito.
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Antonio Celentano coinvolto in una prima fase dell’inchiesta è stato poi assolto
Riceviamo una nota dall’avvocato del dottor Celentano che di seguito pubblichiamo
In riferimento all’articolo in pagina si precisa che il dottor Antonio Celentano, coinvolto e indagato in una prima fase nell’inchiesta, è stato prosciolto da ogni capo d’accusa. Il Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, dottor Umberto Lucarelli, ha emanato, in data 20 giugno 2016, sentenza di assoluzione piena, ai sensi degli art. 438 e ss e 530 cpv c.p.p. per non aver commesso il fatto.
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