Torre Annunziata. Dopo anni di ricorsi e rinvii il Palazzo di Giustizia rimane ancora incompiuto. È arrivata, infatti, l’interdittiva antimafia della Prefettura sulla “General costruzioni srl” di Quarto, per mancanza di adeguata certificazione antimafia, che ha portato alla sospensione dell’appalto. L’amministrazione comunale ha, però, deciso di aspettare le decisioni del Tar e di non affidare i lavori alla ditta successiva in graduatoria. Il cantiere fu consegnato dal comune alla “General costruzioni srl”, aggiudicatrice dell’appalto da quasi 6 milioni euro, che in quindici mesi avrebbe dovuto completare i lavori delle due torri. La prima ditta selezionata, tredici anni fa, fu la “Icar” di Napoli, subito al centro di ricorsi da parte delle imprese concorrenti. Dopo cinque anni, confermata l’ “Icar”, i lavori non cominciarono a causa di difficoltà economiche, scioperi degli operai e aumenti dei costi. Rescisso il contratto, furono banditi nuovi appalti, fino ad arrivare alla “General costruzioni srl”. Il tribunale di Torre Annunziata ha competenza su un territorio di centinaia di chilometri per 22 comuni e una popolazione di oltre 460mila persone e le difficoltà per operatori e utenti aumentano. Sono anni che, quindi, si attende l’inaugurazione delle due torri alle spalle del tribunale. Ciò ha comportato la necessità di usufruire, oltre che del Tribunale Centrale, di sedi distaccate: il complesso ex Salesiani per il Settore Civile e la Sezione Lavoro e l’ex Liceo Scientifico, sede del Giudice di Pace. Sistemazioni del tutto precarie che non assicurano condizioni dignitose di ospitalità e, soprattutto, sicurezza né per l’utenza, sempre più numerosa, né per il personale, senza parlare dei disservizi legati alla vigilanza e il cronico accumulo dei fascicoli ammassati ovunque. I disagi, quindi, continuano e gli avvocati hanno annunciato nuovi scioperi e astensioni per il prossimo anno.
Felicia Liguori
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