Castello di Cisterna. Giro di vite delle forze dell’ordine contro la panificazione abusiva nel vesuviano. Ieri, nel corso di una operazione condotta dalla compagnia dei carabinieri di Castello di Cisterna, guidata dal capitano Orazio Ianniello, sono state denunciate ben 10 persone dell’area tra Brusciano, Casalnuovo e Pomigliano D’Arco e Castello di Cisterna appunto. Alle 7 donne e ai 3 uomini sono stati contestati i reati di panificazione abusiva, di omessa autorizzazione alla immissione in atmosfera, di mancata autorizzazione di attività e cattivo stato di conservazione di alimenti nonché la mancanza di autorizzazione per lo scarico di acque reflue. Il tutto avveniva in locali adiacenti alle loro abitazioni trasformati per l’occasione in veri e propri forni. I carabinieri si sono avvalsi del supporto tecnico del personale dell’Asl Na4 per fare i necessari controlli igienico sanitari. Nel mirino degli inquirenti però non sono finiti solo gli abusivi, ma anche quei panificatori che, pur avendo i regolari permessi, non rispettavano i crismi della legge. Così nella stessa area pomiglianese sono stati chiusi ben 7 forni ai quali sono stati contestati diversi reati amministrativi per un ammontare di 26000 euro. Inoltre nella stessa operazione sono stati sequestrati ben 300 quintali di pane. Quella della lotta alla panificazione abusiva è diventata, per l’assessore all’agricoltura della Provincia di Napoli Francesco Borrelli, una sorta di crociata che da anni lo impegna attivamente sul territorio. Una crociata contro la produzione e la commercializzazione di prodotti i quali, oltre ad essere dannosi per la salute, finanziano spesso e volentieri vere e proprie organizzazioni criminali legate alla camorra. “Sono molto soddisfatto dell’operazione portata a termine dalle forze dell’ordine- ha dichiarato il giovane assessore- anche se adesso tocca alla Regione far passare il disegno di legge sull’obbligatorietà dell’imbustamento. Perché è l’unico modo certo per risalire all’origine del prodotto e alla genuinità degli ingredienti utilizzati”.
Gaetano Di Matteo
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