Nella cornice di un Teatro Italia affollato soprattutto da giovani e famiglie, la serata è stata introdotta dallo spettacolo teatrale “O’ vico de scugnizzi” della compagnia di Ottavio Buonomo.
“Stasera abbiamo dato un esempio positivo della nostra città – ha dichiarato l’attore acerrano premiato dalle associazioni che hanno organizzato l’evento – Bisogna continuare su questa strada, indicando ai giovani la strada dell’impegno concreto”.
Applauditissimo Don Luigi Merola, il coraggio che cammina, per l’occasione ancora una volta sotto nutrita scorta a seguito dei fatti degli ultimi giorni
“Sono contento di essere con voi qui stasera – cos’ il parroco dei bambini di Forcella – Siete un esempio positivo di come i giovani possono davvero cambiare le cose. Questo è il coraggio, è impegnarsi tutti i giorni anche nelle piccole cose. La camorra recluta solo i ragazzi che non partecipano, che abbandonano la scuola, che sono lasciati allo sbando. A questi ragazzi noi dobbiamo fare capire che la scelta della criminalità organizzata è una fesseria. I boss sono fessi, questo dobbiamo dire senza paura. Sono fessi perché o muoiono o vanno in carcere. Essere invece protagonisti della propria città, impegnarsi, fare legalità, non avere paura di dire le cose come stanno: questo è il coraggio per organizzare la speranza”.
Sull’impegno dei magistrati contro i clan e sul ruolo delle istituzioni nell’organizzare la speranza, è invece intervenuto il dott. Luigi Picardi, Presidente della Sezione penale del Tribunale di S. Maria Capua Vetere
“Sono stato e sono impegnato in processi importanti contro la camorra ed i clan casalesi – ha raccontato il giudice – e non nascondo che ci sono anche dei momenti in cui, come tutti gli uomini, si può avere paura. Avere coraggio però non significa ostentare e sfidare, ma significa fare quotidianamente il proprio dovere con dignità. Questo è secondo me il coraggio. Fare il proprio dovere per costruire una società in cui non ci sia bisogno di avere coraggio per fare, ognuno di noi, semplicemente il proprio dovere”.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate alla dott.ssa Angelica Di Giovanni, acerrana e magistrato impegnato da oltre 30 anni nella lotta contro la criminalità organizzata “Oggi il coraggio è avere coscienza dei propri diritti – ha sottolineato il giudice – E’ avere la forza di pretendere il rispetto dei propri diritti, cosa che molti non fanno preferendo recarsi a questuare dal potente di turno”
Questo, secondo il giudice, è conseguenza di una mala politica spesso disattenta alle esigenze della collettività.
Applauditissimo il giudice acerrano, nel momento in cui ha ricordato le assenze della politica locale sui più grossi temi degli ultimi anni, a partire dagli insediamenti industriali e commerciali che non hanno avuto attenzione perr il territorio. Non è mancato un passaggio polemico sulla localizzazione, su un territorio già devastato dal punto di vista ambientale, del termovalorizzatore.
L’appuntamento degli organizzatori, adesso, è il per il 12 Luglio con la III serata dedicata all’esempio e per la quale si prevede una folta affluenza per la partecipazione di Don Antonio Riboldi, espressione vivente della lotta alla camorra nei tempi difficili, e di Paolo Mancuso, attuale Procuratore della Repubblica di Nola e magistrato di punta nei primi grandi maxi-processi celebrati in Campania alla NCO e alla Nuova Famiglia.
Saranno presenti alla manifestazione il Prefetto ed il Questore di Napoli.
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