venerdì 20 Settembre 2024
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Nola, tre giudici vanno in maternità e resta paralizzata la sezione lavoro e previdenza

Nola. < Mancano i giudici e la sezione lavoro del tribunale resta paralizzata: una sospensione della giustizia che colpisce le classi più deboli ed esposte mentre noi avvocati non possiamo certo raccontare favole a chi si rivolge allo Stato contro il lavoro nero, contro l’inquinamento che qui uccide in ogni famiglia, contro chi non riconosce i diritti del lavoro e della previdenza >. E’ il contenuto dell’esposto consegnato ieri al presidente del Tribunale di Nola, Giovanni Fragola Rabuano, dall’avvocato Lucia Casaburo, presidente dell’Associazione degli Avvocati Previdenzialisti del Foro di Nola (Apfn). Un’associazione, l’Apfn, nata proprio a causa dei gravissimi problemi che stanno affliggendo la sezione lavoro della giurisdizione delle grandi fabbriche e dei grandi centri commerciali. Qui tre giudici della sezione sono finiti contemporaneamente in maternità e l’organismo preposto alla trattazione delle cause di lavoro è rimasto paralizzato. Nella giurisdizione delle industrie più importanti del Mezzogiorno e delle più importanti realtà commerciali della Campania come la Fiat, l’ Alenia, l’Avio, la Montefibre, il Cis, il Vulcano Buono, hanno subito un raggelante stop le cause intentate dai lavoratori e da tutti i cittadini che desiderano ottenere giustizia anche sul fronte della previdenza e dell’assistenza sociale agli anziani e ai disabili: questi i compiti fondamentali della sezione giudiziaria ormai al collasso. Qui si è verificata la prevedibile coincidenza di tre giudici che sono rimaste incinte nello stesso periodo per cui la sezione è stata dimezzata di colpo. Un altro giudice ( stavolta si tratta di un maschietto ) risulta invece assente per motivi non specificati dalle stesse autorità del Tribunale. Rimangono a questo punto tre togati che tengono le udienze, per motivi di organizzazione interna, soltanto tre volte a settimana. Magistrati che adesso sono praticamente sepolti sotto una valanga di fascicoli. I numeri della sezione lavoro del Tribunale nolano sono ormai da brivido: 28675 cause pendenti. E’ il dato fornito dallo stesso Tribunale all’avvocato Casaburo. < Noi non contestiamo minimamente il fatto che un giudice possa, anzi, debba andare in maternità – spiega la rappresentante dell’Apfn – ma è altrettanto necessario che lo Stato, ai suoi più alti livelli, si accorga di queste incredibili anomalie apportando soluzioni adeguate. E non parlo solo in nome e per conto degli avvocati – aggiunge la legale – ma soprattutto di tutti quegli operai, quei lavoratori, quelle famiglie di questo enorme e popolato territorio industriale e commerciale, zeppo di problemi, che praticamente non riescono più a ottenere giustizia >. La responsabile dell’associazione locale ribadisce l’appello a < sostituire al più presto i giudici finiti in maternità e tentare, una volta per tutte, di risolvere l’assurda situazione in cui versa questa sezione, dove le cause di lavoro e previdenziali possono durare anche dieci anni a causa della cronica carenza di organici mentre, per fare qualche esempio, al Tribunale di Torre Annunziata ci sono dieci giudici lavoristi, tutti operativi, e a quello di Napoli ce ne sono cinquanta, per cui le cause possono avere una durata media molto inferiore >. La situazione della sezione lavoro di Nola è stata confermata in una lettera di risposta inviata a gennaio dal Tribunale all’Apfn. < Al 31 dicembre 2009 – si scrive nel documento dell’autorità giudiziaria – i procedimenti pendenti di lavoro sono 4516, quelli di previdenza sono 24159 e 153 quelli speciali. I giudici previsti in organico per la sezione lavoro e previdenza sono sette ma alla data odierna ( 18 gennaio ) quelli in servizio sono cinque, considerata l’astensione obbligatoria per maternità della dottoressa F.F. e la contestuale assenza del dottor M., assegnato al suo ruolo. Dal prossimo 28 gennaio saranno collocate in astensione obbligatoria ante-partum altri due giudici del lavoro. Perdurando l’assenza del dottor M. - conclude il tribunale nella lettera di risposta – i giudici in servizio da tale ultima data saranno in numero di tre >.

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