domenica 22 Settembre 2024
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Nola, Tentarono di rapire il figlio di un imprenditore

Per intimidire le vittime le cosche si basavano soprattutto sulla loro terribile fama: decenni di attentati dinamitardi, sparatorie e omicidi. Ma almeno in un caso si tentò di convincere un imprenditore a pagare usando l’amore per uno dei suoi giovani figli. Fu il clan Russo, quello sicuramente più sanguinario dei tre coinvolti nelle indagini compiute dai carabinieri di Castello di Cisterna, almeno negli ultimi anni fino all’arresto dei due storici capoclan latitanti dal 1993 al 2009. I Russo avevano architettato il rapimento di un giovane adolescente sventato grazie alle indagini compiute dalla polizia del commissariato di Nola. Indagando su altri eventi intimidatori, gli agenti avevano ottenuto importanti informazioni che hanno permesso di sventare praticamente sul nascere l’intento malavitoso. Grazie, dunque, alle informazioni acquisite dalla polizia il giovane non fu rapito, il padre (un ricco imprenditore nolano) non aveva ancora ricevuto nessuna minaccia, ma i capi della cosca pensavano che in questo modo si sarebbe piegato a pagare senza obiettare anche cifre altissime. Cifre altissime appunto, che commercianti e costruttori versavano nelle casse delle tre cosce (Russo, Nino e Fabbrocino) senza potersi neanche opporre considerato il clima di terrore che per oltre 15 anni i gruppi camorristici avevano instaurato nell’area nolana. Per far capire come i fratelli Russo si sentissero potenti ed intoccabili basta considerare uno degli episodi emersi nell’inchiesta che ha portato alle 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere notificate ieri dai militari del capitano Michele Meola. I carabinieri hanno, infatti, accertato che un imprenditore “reticente” fu portato da alcuni esponenti del clan al cospetto del boss latitante Pasquale Russo. L’uomo allora era inserito nell’elenco dei 10 ricercati più pericolosi d’Italia eppure da una località segreta continuava a gestire gli affari di famiglia, tanto che era lui, come hanno accertato i militari, a decidere le tariffe da applicare e gli imprenditori da soggiogare. Quella visita forzata convinse l’imprenditore a cedere ai ricatti della cosca. Una lunga catene di sofferenze e ingiustizia interrotta dal duro e fruttuoso lavoro di carabinieri e magistrati.

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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