NOLA –Grande successo per la due giorni dedicata ai beni immateriali ed alla Festa dei Gigli tenutasi a Nola lo scorso sabato 27 e domenica 28 settembre. “La Festa, dinamiche socioculturali e patrimonio immateriale”: questo è il titolo dell’iniziativa culturale patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Nola, e organizzata dalle Associazioni Meridies, Aisea, Sete sois sete luas, da “Il Nolano” e dal Bimestrale “Infiniti Mondi”, che si è svolta presso la sala consiliare del Palazzo di Città di Nola. Il programma si è articolato nelle due giornate di studio con dibattiti sul tema della Festa ed ha visto il contributo importante dei più famosi antropologi italiani, guidati da Luigi M. Lombardi Satriani, e la presenza del vicedirettore di Rai International Michele Mezza e del compositore napoletano Roberto De Simone.
Sabato 27 settembre, si è svolta la prima parte della “due giorni”, leggermente più specialistica, quando, dopo i saluti e l’introduzione di Angelo Amato de Serpis, presidente di Meridies (che ha auspicato la creazione di un appuntamento annuale fisso di questo tipo a livello culturale sulle feste) e dell’Assessore ai Beni Culturali del Comune di Nola Arturo Cutolo (che ha a sua volta dimostrato di apprezzare vivamente l’iniziativa culturale realizzata); Lello Mazzacane (Università degli Studi di Napoli Federico II) ha presentato il progetto del museo della cartapesta in fase di realizzazione a Nola, mettendone in risalto la validità culturale, in particolare la necessità di diventare un “museo vivo”. Luigi M. Lombardi Satriani (Università degli Studi “Sapienza” di Roma) ha effettuato una interessantissima relazione dal titolo “Tratti di uno scambio simbolico nell’universo festivo”; Francesco Faeta (Università degli Studi di Messina), si è soffermato sulla “Immaterialità e inconsistenza. Riflessioni su alcune vicende italiane di promozione della tradizione”. Letizia Bindi (Università degli Studi del Molise) ha invece posto l’attenzione sulle evoluzioni delle feste con la relazione dal titolo “La festa che cambia. Sistemi cerimoniali urbani e nuovi scenari sovralocali”. Giovanni De Vita (Università degli Studi di Cassino), partendo da alcune esperienze ciociare, ha relazionato su “Visualità e visioni nella esposizione etnografica”. Infine Emilia De Simoni (Archivio di Antropologia visiva, Istituto centrale per la Demoetnoantropologia) ha discettato sui “Patrimoni intangibili e comunità tangibili”. La folta presenza di pubblico che ha accompagnato tutte le relazioni in programma ha testimoniato il grande interesse che ha suscitato l’iniziativa.
Domenica 28 settembre si è avuta l’interessantissima e meno specialistica tavola rotonda moderata da Katia Ballacchino (antropologa dell’Università “Sapienza” di Roma che da tre anni sta studiando la Festa dei Gigli) dal titolo: “La Festa mutante, derive e approdi della tradizione”, a cui hanno dato il loro rilevantissimo contributo, dopo il saluto e l’introduzione del Sindaco di Nola Felice Napolitano (che ha dimostrato di apprezzare molto l’iniziativa e che ha sottolineato la vitalità della festa insita nella sua poca attitudine ad essere irreggimentata), Michele Mezza, giornalista, vicedirettore Rai International, Luigi M. Lombardi Satriani, antropologo, e Roberto De Simone, compositore e musicologo. Il vivace dibattito ha posto in risalto le specificità più peculiari proprio della Festa dei Gigli e le caratteristiche più specifiche che ne fanno la propria forza. Michele Mezza ha simpaticamente raccontato la “sua festa” da nolano trapiantato a Milano, mentre Luigi M. Lombardi Satriani ha proficuamente dato indicazioni sulla specificità della festa nolana e sull’utilità di lavorare a più mani per la realizzazione della proposta di dichiarazione di patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco. Roberto De Simone, partendo dalla sua particolare conoscenza della festa, legata a passate partecipazioni dirette, ha sottolineato la forza viva che ne è alla base e che ne consente la vitalità e la sopravvivenza.
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