Nola. “Niente di buono fa presagire il totale disinteresse dei vertici aziendali e la situazione economica dei conti della sanità campana per il futuro dell’ospedale ‘Santa Maria della Pietà’ di Nola”. Ad affermarlo è l’associazione nazionale Amici del Marciapiede in una nota inviata ieri al sindaco Biancardi per fare il punto della situazione sul nosocomio cittadino, fiore all’occhiello dell’area nolana negli anni ’70, oggi cenerentola della sanità in Campania. Problemi strutturali, logistici ed amministrativi minano seriamente il già precario futuro dell’ospedale della città bruniana. I politici e i vertici aziendali hanno promesso e dato per certo nel tempo l’intera ristrutturazione del ‘Santa Maria della Pietà’. “Le promesse sono passate, i finanziamenti invece non sono mai arrivati. Si è riuscito solo a riprendere una parte della struttura, come il reparto di ginecologia ed ostetricia. Ma non basta”, lamentano gli Amici del Marciapiede. Il corpo centrale del nosocomio, il pronto soccorso e le sale operatorie sono al palo. Gli operatori sanitari lavorano in condizioni disagiate e ai limiti delle norme igieniche. “Nonostante i 490 addetti che compongono le risorse umane dell’ospedale di Nola, di cui 110 sanitari – si legge nella nota indirizzata al sindaco – spesso con grande difficoltà si riescono a fare le turnazioni e questo crea malumori e tensioni, specialmente al pronto soccorso. Abbiamo una percentuale di oltre quattro addetti per ogni posto letto, tanto che il costo delle prestazioni è tra i più alti della regione. Oltre il 30% dei dipendenti gode della legge 104, mentre un altro 40% gode di permessi di amministratore pubblico come sindaco, consigliere comunale ed altro, e la cosa più sconcertante è che qualche sindaco svolge il doppio ruolo di amministratore pubblico e primario (tale situazione è comune a quasi l’intero sistema sanitario campano)”. Pur avendo delle professionalità di buon livello, il ‘Santa Maria della Pietà’ non riesce ad esprimere le potenzialità che dovrebbe anche per una forte carenza di strumentazioni. Intanto, incombe come una scure la data del 20 aprile, il giorno entro il quale il commissario regionale alla sanità dovrà approvare il nuovo piano sanitario, nel quale il futuro dell’ospedale di Nola appare incerto ed annebbiato. Gli Amici del Marciapiede, pertanto, fanno appello al primo cittadino, affinché in qualità di responsabile sanitario del territorio, convochi al più presto una conferenza di servizi che veda impegnati amministratori comunali dell’area nolana, operatori sanitari, sindacati e associazioni che realmente operano sul territorio, perché tutti insieme chiedano con forza il rilancio dell’ospedale di Nola “ormai in coma irreversibile – si legge nella nota – per colpa di responsabili che non riescono nemmeno ad organizzare un piano di disinfestazione, ma intanto riescono a nominare un primario ‘al randagismo’, come denunciato con manifesti murali dai sindacati”. I cittadini vogliono che l’ospedale di Nola ritorni ad essere un punto di riferimento dell’area nolana, come lo è stato fino agli anni ’80, e che non divenga un ospedale di periferia. Gli Amici del Marciapiede chiedono, quindi, l’impegno di tutte le forze politiche, manageriali e sociali sane dell’area nolana, affinché il ‘Santa Maria della Pietà’ possa tornare a godere della fiducia dei cittadini, soprattutto di chi lo deve utilizzare come paziente.
Autilia Napolitano
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