giovedì 19 Settembre 2024
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Nola, gli avvocati a convegno su arbitrato e conciliazione

NOLA – Un convegno per discutere di “Arbitrato e conciliazione: l’avvocatura verso un nuovo corso”. Appuntamento a Nola, domani, 12 dicembre a partire dalle ore 10, presso l’Hotel Pamaran – via Stella –su iniziativa della CAMERA ARBITRALE e di CONCILIAZIONE presso l’ORDINE degli AVVOCATI di NOLA.
– P R O G R A M M A –

PRIMA SESSIONE
ore 10,00 – indirizzi di saluto
Avv. Enrico De Sena
presidente consiglio ordine avvocati di nola
Dott.ssa Mariarosaria Venuta
presidente f.f. tribunale di nola
Dott. Felice Napolitano
sindaco di nola
Prof. Federico Alvino
preside facoltà di giurisprudenza università parthenope – napoli
relazioni

LE FORME DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE ALTERNATIVE AL PROCESSO
Avv. Raffaele Soprano
presidente camera arbitrale e di conciliazione di nola

LA CLAUSOLA COMPROMISSORIA
Dott. Alfonso Scermino
magistrato tribunale di Nola

L’ARBITRATO: QUALI RAGIONI PER UNA SCELTA?
Prof. Avv. Nicola Rascio
ordinario dir. proc. civ. università federico II – napoli

LA CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA NEL DISEGNO DI LEGGE DI RIFORMA DELL’ORDINAMENTO FORENSE
Sen. Dott. Giacomo Caliendo
sottosegretario al ministero della giustizia

ore 13,30 COLAZIONE DI LAVORO
SECONDA SESSIONE

ore 15,00 – CONSEGNA ATTESTAZIONI DI MERITO AI CONCILIATORI IN VIA ESCLUSIVA

ore 15,30 – TAVOLA ROTONDA SUL TEMA:
“ARBITRATO E CONCILIAZIONE: QUALI OPPORTUNITA’ PER LE PARTI SOCIALI”

presiede
Sen. Prof. Avv. Modestino Acone
ordinario diritto processuale civile università federico II – napoli
intervengono
Prof.ssa Maria Luisa Tufano
ordinario diritto internazionale università parthenope – napoli
On. Avv. Sergio Cola
avvocato del foro di nola

Dott. Paolo Scudieri
vice presidente unione industriale – napoli

Dott. Bartolo D’Antonio
presidente anci campania

Dott. Salvatore Guerriero
segretario api nola

Avv. Raffaele Barone
difensore civico del comune di nola

CONCLUSIONE DEI LAVORI
La Camera Arbitrale e di Conciliazione presso l’Ordine degli Avvocati di Nola è in grado di poter svolgere arbitrati, arbitraggi, perizie contrattuali e tecniche e per l’attività di conciliazione ha ottenuto la iscrizione nel registro degli organismi costituiti da enti pubblici e privati deputati a gestire i tentativi di conciliazione a norma dell’art. 38 del D. Lgs. 17 gennaio 2003 n. 5 giusta decreto del Ministro della Giustizia n. 222 del 23.07.2004.

«I tempi del processo civile si dilatano ormai di anno in anno a dismisura fino al punto che non è dato più intravedere il termine finale di un processo all’esito dei 2 gradi di merito e di quello di legittimità – afferma il presidente della Camera Arbitrale e di Conciliazione di Nola, avv. Raffaele Soprano –.
Qual è la realtà del Tribunale di Nola e del Distretto di Napoli?
«La condizione della giustizia civile è grave e drammatica in tutta Italia e ancor più lo è nel circondario del nostro Tribunale e nel distretto della Corte di Appello di Napoli.
Il carico dei processi civili iscritti a ruolo ogni anno nel circondario del Tribunale di Nola aumenta sempre più cosicchè la definizione di un processo civile pendente innanzi il Tribunale di Nola si è ormai attestata tra i cinque ed i sei anni ovviamente mi riferisco al solo primo grado di giudizio. Non muta il discorso per ciò che attiene alla Corte di Appello di Napoli dove i tempi per la definizione del grado di giudizio sono ormai attestati in non meno di 4 anni ovviamente senza tener conto dei tempi di assunzione di eventuali mezzi di prova che non fossero stati assunti in primo grado.
In breve il processo civile nella circoscrizione del Tribunale di Nola ha una durata ben lontana da quelli che sono i tempi medi nazionali i quali prevedono, per la definizione di un procedimento di I° grado un tempo di giorni 874 e per la definizione del giudizio di appello giorni 744. In breve rispetto alla media nazionale un processo pendente innanzi al Tribunale di Nola dura, all’incirca quanto – nel resto d’Italia – durano i due gradi di merito».
Quale intervento normativo potrebbe cambiare lo status quo?
«Non sono servite a migliorare le condizioni del processo civile le riforme che il legislatore, nel tempo, ha apportato in nome di una velocizzazione che purtroppo non è mai arrivata né potrà determinare velocizzazione del processo civile la c.d. riforma Alfano già approvata dalla Camera ed ora al vaglio del Senato.
Il problema di una ragionevole durate del processo civile non passa – in breve – attraverso la riduzione e/o la unificazione dei riti nè passa attraverso la adozione del c.d. processo telematico: passa soltanto attraverso un potenziamento degli organici che allo stato è impossibile ipotizzare attese esigenze di bilancio dello Stato.
Si consideri, sul punto, che i fondi a disposizione del Ministero della giustizia vengono assottigliati, ogni anno, sempre più».
La conciliazione resta l’unica riforma possibile ed efficace, perché a costo zero?
«In una crisi della giustizia così profonda in cui, molto spesso le esigenze dei numeri e della produzione vanno anche a discapito della qualità della produzione stessa l’Avvocatura deve attrezzarsi per intraprendere quel “nuovo corso” di cui al titolo del convegno organizzato per il 12.12.2008.
Si tratterà in breve di un vero e proprio “nuovo corso” che passa attraverso il riconoscimento – da parte dell’Avvocatura e del cittadino – della esistenza, utilità ed efficacia degli strumenti di risoluzione delle controversie (civili e penali) alternativi al processo quale, appunto, Arbitrato e Conciliazione che costituiscono quel nuovo corso che l’Avvocatura deve intraprendere ed il cittadino deve perseguire per ovviare a quella accertata impossibilità per lo Stato, di assicurare un giusto processo sul territorio nazionale».
Anche il legislatore ha scoperto la conciliazione.
«E’ lo stesso legislatore che, ormai da anni, si muove verso una spinta di definizione delle controversie alternative al processo. Basterà sul punto, segnalare il costante richiamo – da parte del legislatore – a interventi conciliativi ormai presenti in ogni disegno e/o proposta di legge; basterà considerare ancora che anche il disegno di legge di riforma dell’ordinamento Forense prevede la costituzione, presso ogni ordine forense, di una camera arbitrale e di conciliazione.
Tutto ciò testimonia che, in futuro, la definizione delle controversie civili e penali (minori) passerà necessariamente attraverso queste forme di risoluzione alternative ed è proprio in previsione di questa rivoluzione in atto che la avvocatura deve attrezzarsi».
Cosa ha fatto finora l’Ordine degli Avvocati di Nola?
«L’Ordine Forense Nolano ha già intrapreso questo nuovo percorso mediante la costituzione della camera arbitrale e di conciliazione la cui istituzione è avvenuta già nell’anno 2007 ed a mezzo della quale si propone di diffondere gli istituti dello arbitrato e della conciliazione e di inculcare nel cittadino e negli avvocati quella coscienza arbitrale e conciliativa affinché la domanda di giustizia del cittadino possa – in tempo brevi – avere risposta».

La redazione

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