Nola. I dipendenti della Gamba service, l’azienda che ha in gestione l’appalto per le pulizie al Comune di Nola, da ieri sono ufficialmente in agitazione. L’azione dei tredici dipendenti, tutti con regolare contratto part-time, nasce dalla paura di non poter riscuotere gli stipendi relativi al mese di marzo. Il tutto perché, come si legge in un fax inviato dalla stessa azienda bolognese al sindaco Felice Napolitano agli inizi di aprile, il Comune Bruniano “non avrebbe versato alcuna quota di pagamento per il servizio delle pulizie effettuato negli ultimi otto mesi”. Quota che sarebbe di circa 210 mila euro a fronte di un totale annuo di 275 mila. “C’è molta amarezza- ammettono in coro i dipendenti riuniti nell’androne del Comune di Nola in piazza Duomo- perché sembrava che lo spauracchio, per noi e le nostre famiglie, di rimanere senza lavoro fosse stato allontanato ad Agosto”. Si perché per gli attuali dipendenti questa non è la prima peripezia a cui sono sottoposti. La Gamba service è subentrata, con la formula del passaggio di cantiere, alla ditta di pulizie che prima operava al Comune come spiega Antonio Alfieri, responsabile confederale del Cosnil. “Dal momento in cui la Gamba service è subentrata abbiamo però riscontrato delle anomalie. Infatti a dispetto di una ditta che ha da sempre rispettato i crismi del contratto lavorativo dei dipendenti, ci sono tutt’intorno degli atteggiamenti volti a creare tensioni e pressioni sulla multiservizi”. Il sindacalista ce l’avrebbe in particolare con i ricorsi effettuati dalle ditte che hanno perso la gara d’appalto effettuata ad agosto e che solo a dicembre ha presentato ricorso. “Non capiamo perché non abbiano chiesto la sospensiva entro i 60 giorni previsti dalla legge. Ed inoltre non capiamo- denuncia Alfieri- perché il Comune non abbia proceduto con l’annullamento in autotutela”. Si perché quello dei ricorsi presso il Tar è il nodo cruciale della vicenda. La Gamba service, società che conta circa quattromila dipendenti in tutta Italia, ad oggi non ha ancora firmato il contratto di tre anni previsto dal bando d’appalto con il Comune di Nola, operando di conseguenza con un affidamento temporaneo proprio per l’incertezza normativa che nel tempo si è creata. E dunque niente contratto, niente pagamento del servizio. “E’ strano che il dirigente preposto non tuteli la ditta visto che egli stesso ha organizzato ed esplicato la gara d’appalto”. A supporto dei dipendenti si è schierata il capogruppo del Pd in consiglio comunale Raffaele Parisi il quale ha posto la questione “del clientelismo pre-elettorale fatto sulla pelle dei lavoratori”. Per il momento manca la risposta del sindaco, impegnato a Venezia nei lavori della Biennale Bruniana, anche se dal suo staff fanno sapere che, come in passato, anche questa volta l’amministrazione si prodigherà affinché vengano tutelati i lavoratori.
Gaetano Di Matteo
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