“E´ necessario che la discarica di Terzigno e le sue attività siano costantemente monitorate e che i risultati di tale monitoraggio vengano trasmessi con trasparenza ai cittadini”. E´ quanto detto dal capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Vito Nocera, a seguito delle preoccupazioni espresse in questi giorni dalle popolazioni circostanti all´area della discarica, a partire dai cittadini che risiedono nella vicina Boscoreale.”Gli odori cattivi – ha proseguito Nocera – che si avvertono
anche a centinaia di metri di distanza dal sito di stoccaggio dei rifiuti e il percolato lasciato sull´asfalto delle strade dalle decine di autocompattatori che si recano in discarica, stanno giustamente provocando grande preoccupazione nelle popolazioni”. “Per questo – conclude il capogruppo di Rifondazione – per ridare tranquillità ai residenti e maggiore efficienza al servizio occorre introdurre ogni strumento di controllo in grado di verificare le conseguenze delle attività
sull´ambiente circostante e lo stato di salubrità dell´aria”.
Un intervento che inizia a muovere le acque dopo i continui solleciti di protesta dei residenti della cittadina terzignese che ormai dalla fine di luglio ad oggi continuano a vivere nell’incubo di quello che la discarica nasconde. A mettere infatti in dubbio quello che accade all’interno della discarica sono gli stessi cittadini che datempo segnalano cattivi odori provenire dalla zona adibita alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Cosa nasconde quella discarica? Eppure i controlli di pattugliamento che vengono effettuati quotidianamente dalle forze dell’ordine non segnalano nulla di anomalo e tutto sembrerebbe svolgersi quindi nel rispetto delle norme. Per ora a puntare il dito schierandosi con i cittadini e a chiedere sopratutto chiarimenti in proposito è proprio il capogruppo del Prc in Consiglio regionale Vito Nocera ma con lui numerosi schieramenti politici locali dal Pd all’Udc, il tutto fra presagire ad un imminente ed ipotetica protesta in atto per cercare di capire cosa accade oltre quel cartello “Zona militare, limite invalicabile”
Serena Ruta
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