SANT’ANASTASIA. Grande emozione per il raduno “Nocchieri di porto corso 1966” in occasione del 51esimo anniversario dal loro arruolamento nel corpo della “Marina militare”. Prima e suggestiva tappa il santuario di Madonna dell’Arco.
Un emozionantissimo e glorioso raduno, in occasione del 51esimo anniversario dei “Nocchieri di porto corso 1966”, i quali hanno scelto tra le diverse località italiane alcuni posti celebri campani, grazie all’agenzia anastasiana “Narghilea viaggi” che ha organizzato loro il tour. Le tappe toccate sono state: Pompei, il museo di Pietrarsa, Ischia, il “Cristo velato” a cappella San Severo, centro storico di Napoli e Sant’Anastasia nello specifico al santuario di Madonna dell’Arco in occasione della manifestazione dell’incendio al campanile, avvenuto il 9 settembre. Ospiti dell’hotel “casa del pellegrino” , Sant’Anastasia è stata la prima tappa napoletana compiuta dai “Nocchieri”, i quali sono stati accolti calorosamente dai padri domenicani, con padre Alessio Romano (priore del santuario mariano) e padre Domenico che per loro ha ufficiato la preghiera del marinaio dopo la santa messa.
La categoria “Nocchieri di porto” , venne istituita con la denominazione di “portuali” col “Regio decreto 13 gennaio 1931”, è oggi appartenente alla Marina Militare responsabile della sicurezza delle navi in porto e nelle rade, e della salvaguardia delle vite umane in mare. Si contraddistinguono per il loro nobile motto: “non verbo nec lingua sed opere et veritate “ ossia “non a parole né con la lingua, ma con fatti e nella verità”. I componenti del suddetto raduno, provenienti diverse regioni italiane, iniziarono il corso per “nocchieri di porto” più di cinquanta anni fa nell’isola della Maddalena e per la “reunion” ci sono stati momenti ricchi di emozioni nel ricordare un passato lontano ma eroico, ricco di grandi e immense soddisfazioni. L’organizzazione dell’agenzia “Narghilea viaggi”, alla quale va il merito del tour napoletano, compreso la sosta al santuario mariano dichiara: “ è proprio vero che un gruppo che condivide sacrifici ed esperienze ha bisogno di ritrovarsi in un posto accogliente e sereno, così come una nave deve ancorare in un porto prima di ripartire per il viaggio”.
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