domenica 8 Settembre 2024
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“Napoli, sede naturale per Superjet 100”

POMIGLIANO D’ARCO. I senatori di Rifondazione comunista Tommaso Sodano e Raffaele Tecce si dichiarano “nettamente contrari” alla proposta contenuta in una mozione, a firma di 40 parlamentari di diversi schieramenti, di trasferire la commessa superjet 100, legata alla joint-venture con la russa Sukoj, a Venezia.


I senatori di Rifondazione comunista Tommaso Sodano e Raffaele Tecce si dichiarano “nettamente contrari” alla proposta contenuta in una mozione, a firma di 40 parlamentari di diversi schieramenti, di trasferire la commessa superjet 100, legata alla joint-venture con la russa Sukoj, a Venezia. “Alenia e Oan – affermano – a Napoli, a differenza della città lagunare, hanno il massimo delle competenze ed una tradizione trentennale nel campo dell’assistenza e della commercializzazione dei velivoli. E’assurdo pensare di concentrare le attività derivanti dall’intesa nello stabilimento veneto”. “Gli stabilimenti di Capodichino e Pomigliano hanno esperienza e know-how: il primo per l’assistenza ai velivoli ed il secondo per la commercializzazione ed il rilascio delle certificazioni – spiegano i senatori – quindi rappresentano le sedi naturali per sviluppare questo tipo di commesse. Senza contare – aggiungono – che tali attività permetterebbero una maggiore integrazione industriale tra i due impianti napoletani, dove sono a lavoro tecnici già impiegati su queste attività”. “Tra l’altro – ricordano i parlamentari – il polo aeronautico campano era già stato pesantemente penalizzato con il trasferimento dell’assemblaggio e della produzione del 7E7 a Grottaglie, in Puglia. Allora fu decisa una compensazione per gli stabilimenti partenopei, cosa che però non è stata ancora attuata”. Tecce e Sodano, intanto annunciano per i prossimi giorni un’interrogazione al Governo, dato il coinvolgimento di Finmeccanica nell’operazione, e “per comprendere – sottolineano i senatori di Rifondazione comunista – le linee strategiche che la società pubblica vuole mantenere, nell’assetto industriale e nella distribuzione dei carichi produttivi tra le diverse regioni”.

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