sabato 23 Novembre 2024
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‘Napoli capitale del Mediterraneo’ il progetto di Manfredi. Intervista

Napoli. Intervista al candidato sindaco Gaetano Manfredi.

Nulla è stato lasciato al caso nel progetto politico del candidato sindaco Gaetano Manfredi: ecosostenibilità, lavoro, cultura,  turismo e rilancio dell’area portuale, sono solo alcuni dei punti toccati nell’intervista che segue. Una coalizione formata da tredici liste (Centro democratico, Pe le persone e la comunità, Moderati per Manfredi, Azzurri noi sud, Adesso Napoli, Europa Verde, Napoli Libera, Napoli Solidale, Repubblicani Democratici, Per la città, Movimento 5 Stelle,PD e Lista Manfredi), l’ex magnifico rettore è sostenuto da un’ampia area di centrosinistra. Sostegno alle imprese e transizione ecologica e tecnologica, il progetto politico di Manfredi punta al cambiamento e all’ammodernamento della città: il suo obiettivo rendere Napoli capitale del Mediterraneo.

Ex rettore ed ex ministro dell’Università, qualora dovesse diventare sindaco come pensa di contrastare la dispersione scolastica e allontanare i giovani dalla criminalità?

Napoli dovrà essere una città per i giovani, capace di attrarre ragazzi da tutto il mondo per motivi culturali, di studio e di lavoro e, soprattutto, di trattenere i propri grazie alle opportunità di crescita, formative e lavorative che sarà in grado di offrire loro. In tutti i quartieri, grazie alla collaborazione delle scuole, delle università e delle associazioni, i giovani dovranno essere stimolati, coinvolti, impegnati, avvicinati alla cultura e alla bellezza di Napoli, grazie alla disponibilità, durante l’intera giornata, di spazi sociali, biblioteche, strutture scolastiche, impianti sportivi, strutture museali. Infatti, il comune deve rispondere con decisione all’esigenza di offrire ai ragazzi occasioni di crescita e di sviluppo educativo, sottraendoli alla strada e alla criminalità. Per questo promuoveremo un piano di riqualificazione delle strutture didattiche e l’apertura delle scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio cittadino, in modo da avvicinare le istituzioni ai giovani ed istituire così veri e propri laboratori di cittadinanza in ogni quartiere. Tutto ciò dovrà avvenire anche grazie alla promozione di reti con le fondazioni di comunità e le associazioni che già operano sul territorio. La scuola, inoltre, va messa al centro dell’azione amministrativa in tema di contrasto alle illegalità, attraverso politiche di lotta alla dispersione scolastica e di integrazione piena dei giovani all’interno di un progetto di crescita e di sviluppo dell’intera area urbana. In tal senso, vanno promossi, sostenuti e organizzati campi estivi di formazione per i più piccoli e favoriti i percorsi di contrasto alle povertà educative. Tanto si può fare anche con la riqualificazione e il recupero degli spazi sociali e culturali inutilizzati, così come con l’apertura di nuovi luoghi di incontro e aggregazione.

Manfredi, la sua è una coalizione vasta, dove confluiscono più forze politiche, talvolta in contrasto a Roma. È sicuro che i conflitti romani, di riflesso, non si manifestino in futuro anche a Napoli?

La mia candidatura nasce a Napoli. Si sviluppa attorno ad un progetto politico forte che comprende i principali partiti di centrosinistra, il Movimento 5 Stelle, i centristi moderati e riformisti, i movimenti civici. Tutti questi soggetti hanno avuto modo di confrontarsi a lungo, a Napoli, sugli obiettivi programmatici per la città e, di seguito, sulla mia candidatura. Una scelta tutta napoletana, quindi, seria, forte e radicata in città, che ha coinvolto partiti e movimenti di un ampio schieramento, democratico e progressista, che potrà costituire il modello per la futura coalizione che dovrà competere con il centrodestra alle prossime elezioni politiche.

La zona industriale di Bagnoli da recuperare e una Napoli sostenibile da realizzare, qual è il suo impegno per l’ambiente?

Il tema della transizione ecologica è al centro del progetto di trasformazione urbana della città di Napoli. Così, gli investimenti che il Pnrr consentiranno di riqualificare, ammodernandolo, l’intero parco dei mezzi pubblici comunali, in particolare nel settore dell’elettrico ed un massiccio intervento sulle piste ciclabili. L’intero sistema dei trasporti su ferro, con completamento della linea 1 e la realizzazione delle linee 7 e 10 della metropolitana, permetterà di rafforzare l’uso di mezzi alternativi agli autoveicoli, migliorando la qualità dell’aria ed abbassando il livello dello smog cittadino. E poi il mare. Il mare deve tornare ad essere una risorsa per Napoli. A partire dal porto, prima industria della città, che va rilanciato nella direzione della transizione ambientale, riducendo l’impatto delle attività produttive che ospita, investendo nell’integrazione di sistemi smart basati su energie rinnovabili, ma rilanciandone l’attività nel panorama della logistica mondiale. Una gestione ed un monitoraggio attenti degli scarichi su tutta la linea di costa servirà a contrastare gli abusi e a migliorare la qualità delle acque e a restituire finalmente la costa alla città. I prossimi dovranno poi essere gli anni della svolta definitiva per Bagnoli: l’area verrà finalmente restituita alla città con attività turistiche, produttive, commerciali, formative e assumerà quel volto che da troppo tempo Napoli attende. A ciò aggiungasi che il disegno di “città policentrica” che intendo realizzare, basata sull’autonomia e sulla autosufficienza delle municipalità per quanto attiene ai servizi essenziali che vi saranno destinati, consentirà di realizzare un progressivo intervento di decongestione del centro della città, tra le zone da sempre più inquinate dell’area urbana.

Identità meridionale da far riemergere, oggi questo è lo spirito di molti anzi forse di una grande fetta della cittadinanza napoletana, da studioso e da sindaco poi come pensa di contribuire alla ricostruzione identitaria della città?

Da sindaco, il mio obiettivo primario sarà quello di ricostruire l’unità del tessuto sociale della città. I conflitti laceranti di questi ultimi anni dovranno divenire un pallido ricordo. I napoletani hanno bisogno di coesione e di sentire la vicinanza delle istituzioni cittadine. C’è bisogno di un grande progetto collettivo che coinvolga tutti. Tutti, infatti, dovranno sentirsi partecipi e protagonisti di un obiettivo generale di sviluppo urbano e di crescita, per una migliore qualità della vita. Perché solo con l’iniziativa di tutti i cittadini, Napoli recupererà il ruolo che merita del contesto nazionale ed internazionale. Che è quello di una grande capitale europea posta al centro del Mediterraneo.

Perchè i napoletani dovrebbero votarla?

Perché nelle mie precedenti esperienze di lavoro e di vita ho dimostrato di saper governare grandi comunità ed enti complessi. Infatti, sia da Rettore della Federico II e poi da ministro della Ricerca mi sono trovato a dover affrontare questioni di grande coinvolgimento collettivo, a delineare obiettivi e, soprattutto, a trovare soluzioni a problemi, i più disparati, che impattavano direttamente sulla vita di una moltitudine di persone. E l’ho fatto, con qualche risultato, con tutto l’impegno e la dedizione possibili. L’ho fatto con tutta la passione e l’amore che richiede ogni pubblica funzione. Ed è quello che, adesso, mi sento di fare per Napoli.

 

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