venerdì 20 Settembre 2024
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Napoli, al Trianon un progetto teatrale per giovani

Diretti da Corrado Taranto, figlio di Carlo, e con la collaborazione
di Francesco Spera, dell’associazione di volontariato Peter Pan Partenopeo Onlus
, quaranta attori dilettanti, dopo
cinque mesi di lavoro, hanno portato sulla scena “Qualcuno
ha visto il Papa?” e “Varietà”.

Nel primo caso si è trattato di una commedia in puro stile
americano, il secondo giorno è stata realizzata una tipica rappresentazione
di avanspettacolo, col tipico personaggio del
disturbatore collocato fra gli spettatori.

«Questa iniziativa – ha sottolinato Paolo Animato, addetto
stampa del teatro – costituisce un recupero della tradizione del
Trianon, un pezzo di storia di Napoli. Qui sono passati i vari De
Filippo, Taranto, Viviani».

Al termine delle serate sono state consegnati due riconoscimenti
a Taranto e Spera. Il teatro Trianon, come tanti altri
luoghi di cultura napoletani, ha il suo destino appeso ad un
filo.

Ma nonostante le difficoltà l’entusiasmo non manca, come
testimonia lo stesso Carlo Taranto: «C’è stata una grossa presenza
nonostante un periodo difficile. Ben quaranta le persone
che si sono iscritte alla manifestazione, nonostante una scarna
pubblicità, affidata solo al moderno tam tam di facebook e al
tradizionale volantinaggio».

«In un primo momento gli attori hanno considerato tutto
ciò con goliardia – ha aggiunto con soddisfazione Carlo
Taranto – ma in seguito anche loro l’hanno vissuta come un impegno
serio. Siamo riusciti a far rivivere la tradizione di Napoli
e quella dello storico teatro Trianon».

Dopo gli applausi, alla fine dello spettacolo di domenica,
Taranto, però, ha dato spazio anche ad una stimolante ed
amara considerazione: «Venite a vedere anche quelli che non
escono nel rutilante mondo della televisione. Non facciamoci
appiattire dalla televisione.

Venti anni fa le compagnie teatrali venivano a testare lo spettacolo
a Napoli, e solo in caso di successo avrebbero continuato
la tourné. Oggi più nessuno passa dalle nostre parti. Se il metro
per giudicare uno spettacolo nella nostra città è costituito
da cabarettisti o neomelodici, allora non mi sento napoletano.
Il vero teatro è ben altro».

(Fonte: Francesco Spera)

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