Napoli. Triste epilogo nella vicenda del ricovero di Antonio Cortese, 81 anni e zio del cantante neomelodico Raffaele Colaiacolo, in arte Raffaele Jacolo. Pochi giorni fa, esattamente il 15 settembre, Raffaele ci ha raccontato del ricovero all’ospedale Cardarelli dello zio per l’inserimento di un catetere a causa di un blocco urinario. Nei giorni successivi il ricovero, in seguito anche a un inizio di demenza dell’anziano zio, a Raffaele Jacolo non è stato permesso di fargli visita nonostante fosse provvisto di green pass.
Sempre il 15 settembre Raffele riuscì a parlare con un medico del reparto di medicina che gli assicurò che lo zio sarebbe stato dimesso tra il 18 e 20 settembre perchè si stava riprendendo e i parametri si stavano stabilizzando.
Leggi qui la sua storia
“Ho il Green Pass ma al Cardarelli mi vietano di assistere mio zio”: la denuncia del cantante Jacolo
Tuttavia due giorni dopo, il 17 settembre, a Raffaele comunicano la morte di suo zio per un arresto cardiocircolatorio.
E’ lo stesso Raffaele Jacono che racconta alla nostra redazione che suo zio è una possibile vittima di malasanità:
“Ho saputo che a mio zio non sono stati somministrati i medicinali Tavor e Cymbalta. A mio parere la sospensione dei predetti medicinali ha contribuito all’aggravamento dello stato di salute di mio zio, portandolo alla morte. La sospensione di questi due medicinali non può essere fatta di colpo, ma gradualmente, in quanto la repentina sospensione porta gravi problemi cardiaci, aritmie, tachicardie come è segnalato sul bugiardino degli stessi farmaci. Inoltre sono in possesso delle registrazioni della conversazione avuta con il medico che ha cambiato la diagnosi della morte in arresto renale dopo la mia contestazione circa la sospensione dei medicinali che avevano potuto provocare problemi cardiaci. Per concludere, ad accorgersi della morte di mio zio è stato un paziente ricoverato nella stessa stanza con lui.”
Raffaele Jacono ha denunciato tutto alla polizia ed è stato disposto il sequestro della salma e della cartella clinica.
La redazione de La Provinciaonline è, ovviamente, disponibile a raccogliere la versione dei fatti anche da parte della direzione sanitaria dell’ospedale qualora lo ritenesse opportuno.
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