Secondo pareggio consecutivo per la nazionale italiana, ma questa volta mette paura, due punti in due partite sono davvero pochi. Il risultato finale contro la Nuova Zelanda è conseguenza della poca umiltà di un CT che non ascolta consigli, che va avanti sulla sua strada senza ammettere errori. In molti hanno criticato il gioco espresso nella partita di esordio contro il Paraguay, a causa di giocatori fuori ruolo, di convocazioni non del tutto efficienti. Si sperava che dopo il pareggio con la squadra sudamericana, ci fosse stata una rivoluzione in campo, invece no, stessi undici titolari, stessi schemi e stesso gioco. Ora la situazione si fa veramente difficile, con il Paraguay solo al comando a quattro punti dopo la vittoria di due a zero contro la Slovacchia, Italia e Nuova Zelanda appaiate a soli due punti e ultimi ma non fuori dai giochi gli slovacchi ad un punto. Questi ultimi dopo il passo falso degli azzurri, sperano anche loro di poter portare a casa qualche punto per una difficile qualificazione. Nel mondo del calcio tutto è possibile, all’ Italia non resta che vincere l’ultima sfida e sperare nella non vittoria della Nuova Zelanda con il Paraguay per avere la certezza del passaggio di turno. Sono molte però le combinazioni che possono decretare gli azzurri dentro o fuori dalla fase finale, ipotesi remota può essere anche il sorteggio della Uefa, se Nuova Zelanda e Italia arrivassero a pari punti, pari differenza reti e pari reti segnate e subite.
Ormai i passi falsi sono stati fatti, c’è solo da imparare dai propri errori, per questo si chiede umiltà su qualsiasi aspetto. E’ vero che siamo i campioni del mondo in carica, è vero che un club italiano ha vinto l’ultima Champions League, ma è anche vero che nel 2010 la nostra nazionale non è ancora riuscita a vincere una gara, nemmeno amichevoli, quindi non importa chi c’è di fronte, se il Paraguay, la Nuova Zelanda e la Slovacchia, bisogna scendere in campo e affrontare tutte le gare con la stessa mentalità di portare a casa i tre punti. In molti pensavano che la partita di oggi fosse stata una passeggiata, un allenamento, poiché gli avversari non partecipavano ad un avvenimento del genere come la coppa del Mondo dal lontano 1982. Invece le difficoltà si possono incontrare sempre, soprattutto quando di fronte ci sono squadre che non hanno nulla da perdere, che danno di tutto in mezzo al campo, e che infine con un pareggio (giustamente felici), festeggiano anche nei giorni successivi.
Inizio di gara a favore degli azzurri di Marcello Lippi, sembra che il pareggio nella partita precedente li ha scossi, e quindi subito propositivi in attacco con Iaquinta e sulla fascia destra con Zambrotta. Proprio nel momento migliore degli azzurri, arriva la rete degli avversari, siglata da Smeltz. Al 7’ punizione da posizione defilata, cross al centro dell’area, e Smeltz (in posizione di fuorigioco) anticipa Cannavaro e in allungo spedisce il pallone alle spalle di Marchetti. Al 10’ si vede la reazione dell’Italia con Pepe, che su assist di De Rossi, conclude a rete, mancando di poco il bersaglio. Azzurri frettolosi nel rimontare l’uno a zero, incappano in molti errori di impostazione, insistendo spesso con lanci lunghi dai due difensori centrali per il reparto offensivo, ma l’attenta e gigante difesa avversaria respinge ottimamente. Per assistere ad un’azione pericolosa bisogna attendere il 22’ quando Zambrotta (il migliore fin qui) prova una conclusione di destro che si spegne di poco alto sulla traversa. Al 27’ gli azzurri ci riprovano con Montolivo, gran bel tiro di esterno destro, ma la palla si stampa sul palo prima di essere spazzata dalla retroguardia neozelandese. Un minuto dopo, De Rossi viene strattonato in area avversaria, zero dubbi per l’arbitro e calcio di rigore. Sul dischetto Iaquinta, palla da un lato e portiere dall’altro, punteggio quindi di uno a uno alla mezz’ora. Successivamente le due squadre non macinano gioco e si va negli spogliatoi con un primo tempo abbastanza equilibrato.
Nella ripresa Lippi decide di cambiare Pepe e Gilardino per Camoranesi e Di Natale. I risultati non si notano molto, sempre lanci lunghi dalla difesa per l’attacco. Al 55’ decide di salire in cattedra Montolivo, che dopo il legno preso nel primo tempo, prova a colpire ancora da fuori area (l’unico). Gli avversari stanno li ad aspettare per cercare di colpire in contropiede, ma il loro attacco lento riesce solo a far salire la squadra in poche occasioni. Al 67’ la pressione degli azzurri aumenta, ma rimane la difficoltà ad andare a tiro. Con il passare dei minuti la partita sembra indirizzarsi sempre di più sulla via del pareggio, nonostante il possesso palla nettamente a favore dell’Italia. Al 80’ la Nuova Zelanda prova a cambiare qualcosa, effettuando due sostituzioni. Al 83’ proprio uno dei nuovi entrati, Woods, effettua un bel tiro da fuori area, ma la sfera fa la barba al palo. Nel finale di match da segnalare solo un tiro innocuo di Camoranesi e un colpo di testa di Iaquinta con palla sopra la traversa.
ITALIA (4-4-2): Marchetti 6; Zambrotta 7; Chiellini 5,5; Cannavaro 5; Criscito 6,5; Pepe 6,5 (46′ Camoranesi 5,5); De Rossi 5,5; Montolivo 7; Marchisio 5 (61′ Pazzini 5,5); Iaquinta 5,5; gilardino 5 (46′ Di Natale 5,5). All.: Lippi 4.
NUOVA ZELANDA (3-4-3): Paston 6,5; Reid 6; Nelsen 6,5; Smith 6; Bertos 5,5; Vicelich 6 (80′ Christie); Elliott 6; Lochhead 6; Smeltz 6,5; Killen 5,5 (93′ Barron); Fallon 5 (63′ Wood 6,5). All.: Herbert 6.
RETI: 7′ Smeltz, 29′ rig. Iaquinta
ARBITRO: Carlos Batres (Guatemala)
AMMONITI: Smith, Fallon, Nelsen (N)
Sandro Stanziano
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