SOMMA VESUVIANA. Pochi minuti, un corto, ma vivi, pieni di storia, dialoghi intensi e recitati da attori d’eccezione. Gli ingredienti salienti del film “Mio cugino” del regista sommese, Raffaele Ceriello.
Nel corto recitano attori come Adriano Pantaleo, Antonio Buonomo, Massimiliano Rossi,
Loredana Simioli, il cui curriculum artistico spazia dal Festival di Cannes a successi televisivi di fama internazionale, passando per registi come John Turturro, Lina Wertmüller, Matteo Garrone.
E allora è l’occasione per fare due chiacchiere virtuali con il giovane regista.
Come nasce il film?
“L’ho pensato sui due personaggi principali: quello di Saverio Cirillo e di Gennaro. Il primo è uno pseudo imprenditore del vesuviano che ha le ‘mani in pasta’ anche a livello politico e poi c’è questo ragazzo che ha sbagliato un po’ di cose nella vita. Volevo capire soprattutto cosa noi legittimiamo, a partire dall’uomo manager che però imbroglia o il ragazzo che ha sbagliato e vuole cambiare. Il legame di famiglia è poi il punto cardine della storia. Mio cugino, il titolo, non si riferisce a nessun personaggio in particolare, ognuno può essere cugino dell’altro, ma fa capire come il legame di famiglia in alcuni contesti nel Napoletano può essere, a volte, molto pericoloso”
Attori d’eccezione, cast con attori che hanno ottenuto riconoscimenti nazionali e non solo, giovani interpreti che calcano da anni le scene, come esordio non c’è male.
“Ho avuto modo di pensare agli attori che volevo già in fase di scrittura, ed ho avuto la fortuna di poterli avere, contattarli, proporre un progetto e lavorarci insieme, limitando i costi di spesa. Il primo è stato Adriano Pantaleo, poi Massimiliano Rossi, in auge con il personaggio di Zecchinetta in Gomorra e poi scelto altri. Loro hanno apprezzato il mio linguaggio di scrittura e la mia faccia tosta di averli voluti fermamente. Quando poi ho sconosciuto Loredana, era previsto che il suo personaggio facesse una scena di sesso, lei mi disse che questo ruolo le piaceva molto, ci vedeva un po’ di De Filippo, e già questo mi emozionò però, mi disse, la scena di sesso non se la sentiva di farla e che non mi dovevo offendere, ma neanche con Matteo aveva voluto girarla. Quando dopo ho pensato che il Matteo di cui parlava era Garrone, con cui è stata a Cannes, un po’ ho sorriso e po’ mi tremavano le game. Ho avuto un cast d’eccezione, ma anche i tecnici a partire dall’assistente alla regia Maddalena Panico, anche lei bravissima e di Somma come me. Fondamentale e preziosa sul set, con lei un bravissimo direttore della fotografia, due ottimi scenografi.
Le musiche poi, ho voluto usare pezzi in francese di un gruppo di Torre del Greco e poi quelli di un rapper francese che vive a Napoli. Non volevo contestualizzarlo troppo come napoletano, volevo dargli un respiro più ampio”.
C’è voluto molto tempo per realizzarlo?
“Abbiamo preparato tutto quello che occorreva ad ottobre e abbiamo girato ad inizio febbraio. Girato in tre giorni, lo abbiamo girato a Somma ottenendo un permesso dalle Poste per usare l’ufficio postale, ed è stato gentilissimo il direttore. Altre scene in esterna sono state effettuate a via Milano, e poi una traversa di via Palermo scena finale del Corto”.
In quali circuiti sta “girando” il suo progetto?
“Soprattutto rassegne, ed il 30 marzo alle 21 sarò proprio a Somma, al teatro Summarte. Ma lo stanno proiettando anche in alcuni Festival, che ritengo un’arma a doppio taglio, perchè prediligono produzioni grosse e che vengono da Paesi predisposti al Corto come la Francia e il Belgio. Tanto che sono finito tra i finalisti in diverse occasioni, ma poi difficilmente il mio diventa il film da proiettare”.
La curiosità maggiore che hanno gli spettatori dopo averlo visto, cosa le chiedono di più?
“Quando mi fai fare la comparsa, poi mi domandano come ho fatto ad avere quel cast.
Tutti mi chiedono dopo che succede. In realtà non l’ho scritto cosa accade, anche perchè la storia potrebbe concludersi in modo diverso. Ho lasciato quindi tutto aperto, chissà magari se ci fosse opportunità di fare un lungo”.
Un sogno nel cassetto?
“Quello di lavorare un giorno con Toni Servillo”
“Mio cugino”
scritto e diretto da Raffaele Ceriello
con:
Adriano Pantaleo,
Antonio Buonomo, Massimiliano Rossi,
Antonio Clemente, Irene Grasso
e con la partecipazione di:
Loredana Simioli
Prodotto da Raffaele Ceriello per Les enfants rouges
Fotografia Antonio De Rosa
Montaggio Federico Gravina
Fonico Luca Ranieri
Aiuto Regia Maddalena Panico
Scenografia Dino Balzano/Alessandra Di Santo
Costumi Teresa Papa
Trucco Rosa Falco
Colorist Ciro Ascione
Music E. Ammendola – El Ghor – MDDPO – Thieuf – F.Mesrine
Macchinista Ciro Rutigliano
Ass. fotografia Giuseppe De Muro
Fx Domenico Giampaglia
Post audio Giorgio Molfini
Seg. edizione Pina Iervolino
Organizzazione Giovanna Crispino
Dir. Produzione Serena Bracuti Monaco
Foto di scena Angela Sodano
Runner Mario Rotili
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