domenica 24 Novembre 2024
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“Medicina 4.0”: dall’artrite reumatoide alla sindrome di Sjögren

Dall’artrite reumatoide alla Sindrome di Sjögren: con la medicina 4.0 cresce la precisione diagnostica sulle malattie autoimmuni. Un progetto con le Università Campus Bio Medico di Roma e Federico II di Napoli presentato al Sabato delle Idee ospitato alla Città della Scienza nell’ambito di Futuro Remoto. E intanto in Campania c’è un grande deficit con il resto del Paese per la scarsa diffusione del consenso alla donazione degli organi

Dall’artrite reumatoide alla Sindrome di Sjögren ci sono anche molte malattie autoimmuni per le quali la “Medicina 4.0” può dare risposte diagnostiche e terapeutiche più precise. È una delle grandi novità emerse nel corso dell’ultimo appuntamento de “Il Sabato delle Idee”, il pensatoio napoletano, fondato dallo scienziato Marco Salvatore, che da dieci anni mette in rete alcune delle migliori eccellenze scientifiche, accademiche e culturali del Mezzogiorno.

Nel corso della 33esima edizione di Futuro Remoto a Città della Scienza, “Il Sabato delle Idee” ha promosso un focus sul futuro rivoluzionario delle nuove frontiere della medicina 4.0 mettendo allo stesso tavolo docenti, esperti e ricercatori provenienti dalle principali realtà italiane del settore, dallo Human Technopole di Milano all’Università Campus Bio-Medico di Roma, dal CNR, con il presidente Massimo Inguscio ad aprire il dibattito alla DIGITA Academy dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Proprio sull’asse accademico Napoli-Roma è già attivo un importante progetto di ricerca realizzato dal Laboratorio di Sistemi di elaborazione e bioinformatica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle tecnologie dell’informazione dell’Università di Napoli Federico II per lo sviluppo di nuovi sistemi in grado di classificare immagini di Immunofluorescenza Indiretta, una metodica utilizzata per cercare e identificare anticorpi anti-nucleo (ANA) nel siero del paziente per contribuire ad una diagnosi sempre più precisa di malattie autoimmuni.

“Il risultato più significativo dell’attività di ricerca – ha spiegato Giulio Iannello, preside della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – è stato lo sviluppo di un sistema per la classificazione automatica dell’intensità della fluorescenza nelle immagini che è il principale indicatore di positività al test. Il sistema utilizza una tecnica di Deep Learning denominata Invariant Scattering Convolutional Network (Scatnet) combinata con una Support Vector Machine (SVM) per effettuare l’analisi dell’immagine e la successiva classificazione dell’intensità della fluorescenza. I test effettuati hanno dimostrato che il sistema è particolarmente robusto e raggiunge prestazioni del tutto comparabili a quelle di un operatore umano esperto”. Un progetto di ricerca che, come ha evidenziato Marco Salvatore, direttore scientifico dell’IRCCS SDN e fondatore del Sabato delle Idee, “ci dimostra le grandi potenzialità dell’intelligenza artificiale e della robotica in campo diagnostico e terapeutico, rivoluzionarie sia in termini di “personalizzazione” dell’assistenza che di precisione diagnostico-terapeutica”. Potenzialità diagnostiche e terapeutiche che come ha spiegato il presidente del CNR, Massimo Inguscio, “sono molto utili anche per garantire una migliore qualità della vita in un territorio come l’Italia che vede la longevità in continuo aumento tanto da essere diventato assieme al Giappone il Paese con la più alta aspettativa di vita al mondo”.

Sull’applicazione della Digital Transformation alla salute lavora sempre a Napoli con numerosi project work anche l’Academy DIGITA della Federico II diretta da Antonio Pescapè, professore ordinario di Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Napoli Federico II, che al Sabato delle Idee ha illustrato tutti i settori delle nuove tecnologie che possono contribuire alla salute pubblica: dalla telemedicina alla robotica, dai big data alla blockchain.

E anche una grande eccellenza internazionale come lo Human Technopole di Milano guarda alle importanti realtà accademiche del Mezzogiorno per creare nuove partnership di ricerca e creare un grande hub internazionale che contribuisca anche al rientro in Italia dei nostri migliori cervelli ‘fuggiti’ all’estero, come ha sottolineato il suo presidente Marco Simoni.

La grande rivoluzione tecnologica applicata alla medicina non deve però dimenticare il punto di vista umano dei malati come ha voluto precisare Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, sede di nuovi percorsi di alta formazione nei quali la secolare tradizione pedagogica dell’Ateneo si fonde con il moderno management del settore sanitario. “Le nuove tecnologie sono molto importanti non solo per la cura del paziente ma anche per sfruttare i nuovi sistemi di comunicazione per la prevenzione, uno dei punti fondamentali per la salute pubblica”, ha evidenziato d’Alessandro ricordando il lavoro di comunicazione multimediale dell’Università Suor Orsola Benincasa al servizio della prevenzione oncologica nel progetto di ricerca e comunicazione con l’ASL Napoli 2 Nord.

Un lavoro di comunicazione di cui in Campania ci sarebbe una grande necessità nel settore dei trapianti di organi visto che, come ha spiegato al Sabato delle Idee Patrizia Murino del Centro regionale Trapianti, la Campania è al terz’ultimo posto in Italia nel rapporto tra abitanti e donazioni di organi ed ha anche uno sconfortante 13% in meno rispetto alla media nazionale per il consenso espresso dai cittadini alla donazione degli organi. Un gap soprattutto culturale sul quale “Il Sabato delle Idee” si è assunto l’impegno di iniziare lavorare attraverso la sua rete di azione.

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