I medici di famiglia della Fimmg scendono in campo per aiutare quanti sono in fuga dalla guerra dando vita ad ambulatori sul territorio nei quali visitare anche chi non ha ancora un codice STP, ovvero di Straniero temporaneamente presente. La prima struttura è già stata aperta ai cittadini Ucraini in provincia di Nola (in via via San Paolo Belsito 85), ed è quella che da ormai 27 anni è dedicata agli “invisibili”. A dirigere l’ambulatorio il dottor Enrico Fedele, che per primo ha immaginato una struttura di medicina generale che lavorasse in team. L’ambulatorio è aperto lunedì, martedì e venerdì dalle 8.80 alle 12.30. Mentre il giovedì mattina dalle 10.00 alle 12.00 e il pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00. «La scorsa settimana – spiega Fedele – abbiamo accolto i primi pazienti in arrivo dall’Ucraina. Nei loro occhi si legge la sofferenza di quello che sta accadendo e la paura per un futuro annientato dalle bombe. Il nostro compito è quello di prestare loro le cure che servono, senza se e senza ma». I primi arrivati sono componenti di una famiglia che per scappare dalla guerra ha dovuto sobbarcarsi più di 20 ore di viaggio.
«In questo momento così difficile – spiegano i medici Luigi Sparano e Corrado Calamaro (Fimmg) – offrire solidarietà agli ultimi e alle persone emarginate, molte delle quali non in grado di poter ricevere cure adeguate, è essenziale. Tutti noi medici di famiglia della Fimmg sentiamo l’obbligo morale di offrire assistenza ai rifugiati e ai profughi di questa guerra». I medici di medicina generale della Fimmg di Napoli rispondono insomma con grande prontezza all’appello lanciato anche a livello nazionale dal segretario generale Silvestro Scotti, per dare risposta ad un dramma che, come denunciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, si rivela «la crisi di profughi più veloce in Europa dalla seconda guerra mondiale». Dunque, accogliendo con favore la decisione della Unione Europea di applicare la direttiva sulla protezione temporanea, la Fimmg mette a disposizione la propria rete capillare e diffusa di medici di famiglia e continuità assistenziale, potenziata anche dalla disponibilità dei medici che hanno lasciato l’attività professionale per raggiunti limiti di età. Pur nelle gravi difficoltà causate ancora dalla pandemia Covid19, che continua a provocare incrementi enormi dei carichi di lavoro, i medici della Fimmg non possono e non vogliono esimersi dal fornire il loro concreto aiuto. Altri centri aperti alle visite per chi è in fuga dalla guerra nasceranno nei prossimi giorni in strutture già attive sul territorio di Napoli e provincia, negli studi medici e nelle Aggregazioni funzionali territoriali.
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