DA METROPOLIS DEL 21 LUGLIO
Nola. Salvare il villaggio preistorico di Nola dall’affondamento con l’ausilio di fondi privati. Una tesi che l’amministrazione comunale di Nola intende portare avanti, considerata la legge sul mecenatismo che consente agevolazioni fiscali per gli imprenditori che sostengono il settore culturale. A sostegno dell’appello già lanciato dal sindaco Geremia Biancardi, arriva anche quello della consigliera regionale Bianca D’Angelo (Pdl, nella foto), componente dell’Ufficio di Presidenza e della Commissione Turismo. “Faccio mio l’appello del sindaco di Nola”, ha detto la D’Angelo, “che richiamando la normativa vigente ha lanciato un invito alle oltre 600 aziende del territorio affinché investano per sostenere il restauro e la valorizzazione dei beni culturali. Oggi la legge consente alle imprese private di beneficiare di sgravi fiscali per sostenere progetti culturali riguardanti beni dichiarati di particolare interesse. In tal senso l’esperienza del restauro del Colosseo a Roma e le iniziative che si stanno susseguendo per sostenere con fondi privati il rilancio degli scavi archeologici di Pompei sono ottimi esempi”. L’idea di Biancardi è quella di risollevare le sorti del vasto patrimonio storico e archeologico della città che oggi rischia di scomparire per mancanza di fondi. L’amministrazione di centrodestra vorrebbe rivalutare non soltanto il preziosissimo villaggio preistorico, ma anche la Chiesa di Santa Chiara e all’Anfiteatro Laterizio. Un’iniziativa che Biancardi ufficializzerà a settembre nel corso di un convegno che si terrà all’Interporto di Nola. Una scelta quest’ultima non casuale, proprio il patron del Cis di Nola, Gianni Punzo avrebbe già manifestato la propria disponibilità a far parte dei mecenati. Nei giorni scorsi si era fatto il suo nome anche per l’idea di salvare dall’incuria gli scavi archeologici di Pompei. “È dunque utile ed opportuno che anche per il villaggio della preistoria di Nola si possa immaginare l’impegno dei privati a sostegno delle attività di recupero e rilancio del prezioso sito storico”, continua la D’Angelo, “Nola e l’area nolana d’altra parte vantano numerose e consolidate attività economiche ed imprenditoriali sul territorio. Sarebbe molto bello che siano proprio queste imprese a lanciare una massiccia campagna di sostegno economico per il restauro e la valorizzazione dei beni culturali presenti nella zona. I privati come si vede dai precedenti che si sono verificati in Italia negli ultimi mesi possono ottenere un grande ritorno di immagine investendo nei beni culturali e nella loro tutela. D’altronde, lo Stato centrale come gli enti locali non possono sostenere economicamente tutta la salvaguardia dell’immenso patrimonio che per fortuna l’Italia vanta in materia di beni culturali ed architettonici”.
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