Napoli. “No, non simmo munnezza! Nuje non simmo munnezza” lo gridava ben convinto Masaniello sulla strada che portava alla Vicaria mentre incitava la folla a ribellarsi dall’oppressore. Una vicenda narrata, teatralizzata e studiata da secoli, che è parte integrante di un tessuto sociale e storico di cui i napoletani non possono farne a meno, tanto che quando leggiamo di Masaniello l’adrenalina ci assale e con l’immaginazione siamo proiettati lì a piazza Mercato, pronti a trasformare la festa del Carmine in una rivoluzione affinchè si tolga l’ingiusta gabella sulla frutta. E questa volta a raccontarci la storia più passionaria di Napoli è il docente e scrittore Raffaele Messina che con gran maestria e con un linguaggio chiaro e diretto narra i folli giorni di un luglio incandescente. Edito dalla casa editrice Colonnese per la particolare e intensa collana “Lo Specchio di Silvia”, la fatica letteraria di Messina è un trittico di racconti che hanno come sfondo la vulcanica napoli seicentesca: un giovane lazzarone, un maggiodormo questuante e furbo, e naturalmente un Masaniello innamorato della sua Berardina, precursore di una giustizia sociale sconosciuta all’epoca. Ma Messina centra la sua narrazione sul rapporto personale di Masaniello con sua moglie, e sugli ultimi giorni della sua vita caratterizzata da tradimenti, follie e omicidi. Un racconto rovente, destinato a diventare uno dei fiori all’occhiello dell’editoria napoletana.
Raffaele Messina, docente, saggista, editor e critico letterario, collabora alla rivista “L’Espresso Napoletano” ed è segretario del Premio nazionale di poesia e narrativa “Megaris”. Nel settore della narrativa è autore del romanzo Ritrovarsi (2018) e di racconti nelle antologie collettanee Scrittori per la pace (2017) editi da Guida; e per Homo Scrivens dei volumi Le donne di Napoli (2017) e Vecchio sarai tu! (2018). Per Colonnese ha pubblicato nel 2019 il racconto Nella bottega di Caravaggio.
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