MARIGLIANO. “E’ stato triste vedere rimbalzare il nome di Marigliano agli occhi dell’opinione pubblica e della cronaca per i sacrifici imposti dall’emergenza rifiuti. Avremmo preferito che si fosse parlato di questa città per il suo glorioso passato e per il prezioso giacimento di beni culturali di cui è ricca. Se si fosse puntato su una politica di valorizzazione e di recupero dei monumenti e della storia nessuno avrebbe mai osato realizzare in questa città una discarica. Se continuerete a far sì che il vostro patrimonio culturale si depauperi o che cada a pezzi, brandelli per brandelli, sarete sempre concepiti come la pattumiera della Campania”. Hanno tuonato come macigni le parole dello storico dell’arte Luciana Arbace, funzionaria di zona della Soprintendenza, che da anni ha avviato un percorso di recupero e di valorizzazione dei beni culturali del territorio scontrandosi con l’indifferenza da parte delle istituzioni e la mancanza di fondi in più occasioni promessi ai massimi livelli governativi e poi dirottati in altri comuni. L’architetto, che in questo suo percorso ha avuto da sempre vicino gli storici Antonio Esposito, Giovanni Villano, Marco Casciello, l’architetto Tulliano Carpino, la giornalista Anita Capasso e il comitato Proborgo, ha sottolineato le difficoltà incontrate a far recepire questi concetti. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del restauro della bellissima statua settecentesca della Madonna di Santa Maria di Costantinopoli, ospitata nella chiesa di San Nicola, e attribuita a Giacomo Colombo. Dalla sua parte la studiosa ha trovato solamente il Comitato Proborgo che si è fatto carico di numerose denunce, le quali hanno sollevato anche duri polveroni a livello ministeriale diventando oggetto di interrogazioni parlamentari. Una città, quella di Marigliano, tanto cara alla studiosa Arbace, che ha voluto in qualche modo, nel suo piccolo, riscattarne il nome inserendolo nella Settimana della Cultura, promossa annualmente dal Ministero per i Beni culturali. Basta, infatti, consultare il sito del Mibac per verificare quanto sia bello ed emozionante vedere il nome di Marigliano non più associato alle balle di rifiuti, ma al marchio del ministero per i Beni culturali che spicca nella serie di appuntamenti ministeriali previsti dal 25 al 31 Marzo 2008 in Campania. Un progetto che è stato possibile grazie alla sensibilità del parroco don Sebastiano Bonavolontà e della comunità parrocchiale, sostenuta anche da quel prezioso monumento di conoscenze e di saperi che è il professore Franco Trifuoggi. Alla presentazione della statua, a cui è stata abbinata anche la pubblicazione di un libro curato dallo studioso Antonio Esposito, sono intervenuti anche i restauratori tra cui Patrizia Limonciello e due giovani laureandi in architettura, Libera Amenta e Paolo De Martino, i quali hanno elaborato un progetto di restauro della chiesa di San Nicola per far fronte al problema dell’umidità che da sempre affligge questo monumento. Un progetto che attende che qualcuno lo sostenga finanziariamente, come attendono da sempre la chiesa della Pietà e San Lazzaro, la chiesa del Purgatorio, il complesso monumentale Antonia Maria Verna oltre che il casale D’Alessandro di Pontecitra, la necropoli sannitica di via Sentino e la villa romana di Ponte delle Tavole. Numerose le personalità presenti tra cui spiccavano il senatore Tommaso Barbato e l’on. Paolo Russo.
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