Marigliano. Ieri sera l’ennesima passerella e la distribuzione, ancora una volta, di tante chiacchiere su quello che doveva essere lo strumento principale di sviluppo di questa città.
Dopo più di vent’anni di incapacità e speculazioni, sarebbe stato sicuramente più giusto evitare proclami e passerelle ed operare invece una dovuta scrematura su atti speculativi che minano alla base il Progetto PIP, che inducono giustamente ad avere forti perplessità sulla buona riuscita del disegno.
Quando si ha a cuore la buona riuscita di un’operazione, si parte dall’inizio con atti e procedure chiare e trasparenti, perché è palese l’impossibilità di far coincidere l’interesse della comunità con speculazioni e clientelismo.
Gli effetti devastanti e speculativi della delibera G.M 85 dell’aprile 2004 già oggetto di una nota del 02/03/2006 pesano ancora come un macigno su questa vicenda ed aggravano posizioni conflittuali gravi ed inaccettabili già emerse anche in altre ambigue circostanze.
Quest’atto subdolo e ingannatore conferì l’incarico di consulente a chi oggi svolge il ruolo di Direttore generale.
Quest’Amministrazione, invece di rimuovere questi conflitti inammissibili, si dà alle chiacchiere ed alle passerelle, distogliendo l’attenzione dal fatto che, per adesso, sul Pip si intravedono solo altri debiti fuori bilancio milionari a favore del Direttore generale, designato tra l’altro, inconcepibilmente, componente permanente della commissione PIP.
Il Sud è un contesto ambientale difficile e complesso, dove per avviare qualsiasi processo di crescita e sviluppo si ha bisogno di assoluta Legalità, altrimenti è facile prestare il fianco a speculazioni e clientelismo.
Se si riflette sul fatto che, invece, un progetto di tale importanza si accompagna e si contorna, già in partenza, di atti deficitarii sotto il profilo della Trasparenza e della Legalità, allora è fin troppo chiara la ragione per cui il PIP, a Marigliano, “parte” dopo “appena” 20 anni e si ha poca speranza che esso possa effettivamente diventare uno strumento di sviluppo della Città.
Saverio Lo Sapio
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