MARIGLIANELLA. A lezioni di storia e di memoria con i personaggi locali che hanno segnato la storia del cattolicesimo e del cristianesimo nazionale. Gli alunni dell’istituto comprensivo “Giosuè Carducci di Mariglianella riscoprono la figura di un loro illustre concittadino morto in odore di santità: il venerabile don Carlo Carafa attraverso l’omino laboratorio artistico culturale, fondato dalla giornalista e studiosa del territorio, Anita Capasso. In classe con gli alunni ci sono stati lo storico Giovanni Villano, le Federcasalinghe donneuropee locali,dirette da Anna Monda, l’operatrice professionale Carmen D’Auria e gli artisti Sirio, Marco Fratiello e Salvatore Nardulli che hanno realizzato delle opere che raffigurano proprio il venerabile Carlo Carafa. Per l’occasione è stato distribuito e spiegato il significato del calendario storico che raccoglie il percorso culturale intrapreso dal laboratorio artistico culturale Carlo Carafa con il sostegno dei più grandi network nazionali, tra cui la Rai, Sky e diverse tv regionali, della grande artista Franca Rame e del Premio nobel Dario Fo che hanno creduto in questa progettualità dedicata nell’edizione 2008 alle vittime delle morti bianche. Sostegno all’iniziativa è stata data anche dal comune, diretto dal sindaco Giovanni Russo. A ricordo di questo grande patto culturale suggellato con la scuola è stata premiata la dirigente scolastica Gianna Zarra, per il suo spiccato senso del dovere e profondo attaccamento verso il proprio paese e l’istituzione scolastica che ha contribuito a rilanciare e a rinnovare. A conferirle il trofeo “Gallo d’Oro” è stato l’operatore culturale Mario Capasso. “Questi sono momenti importanti –ha detto la preside Zarra- che contribuiscono ad arricchire la formazione culturale attraverso l’interscambio con le diverse realtà educative che operano sul territorio”. Ad introdurre i lavori è stato l’operatore culturale Mario Capasso, già coordinatore della prestigiosa manifestazione Premio Internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro –I cortili delle tradizioni”, in memoria del venerabile don Carlo Carafa. Obiettivo: sensibilizzare e fare accrescere nei giovani l’amore per il proprio territorio e le proprie radici demoetnoantropologiche sostenendo la causa di beatificazione del venerabile don Carlo Carafa su cui punta il laboratorio artistico culturale Carlo Carafa. Altro punto fondamentale l’acquisizione al patrimonio comunale della casa natia di don Carlo Carafa per realizzare una struttura museale dedicata a questo straordinario religioso, che dopo aver trascorso una vita dissipata decise di rinunciare agli agi e al proprio titolo nobiliare diventando servo di Dio e mettendo la propria vita a disposizione degli ultimi, degli emarginati e dei poveri. A spiegare il significato della propria opera che ritrae don Carlo Carafa in un sole che illumina l’immagine della chiesa di San Giovanni Evangelista è stato proprio l’artista Sirio. Intanto lo storico Giovanni Villano ha aperto un interessante dibattito con gli studenti suscitando la loro curiosità e alimentando la loro sete di conoscenza. La giornalista Anita Capasso, invece, ha invitato i giovani ad essere orgogliosi della propria appartenenza e della propria memoria contribuendo alla cultura della valorizzazione e della promozione dei beni culturali locali, condannando la triste stagione del cemento selvaggio che ha distrutto ogni traccia del passato tra cui l’imperdonabile demolizione del palazzo Baronale di via Mascagni. “Ragazzi – ha detto Anita Capasso-unitevi a noi non facciamo demolire il palazzo di don Carlo Carafa. Mariglianella ha l’obbligo morale di rispettare la figura di questo illustre venerabile”.
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