Questo sabato, 12 giugno 2021 Margherita Hack avrebbe spento 99 candeline. Nacque a Firenze, il 12 giugno 1922 e morì a Trieste, 29 giugno 2013. Margherita Hack è stata un’astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica e attivista italiana. Per questo motivo Google dedica il suo Doodle in 3D a Margherita Hack, ‘la Signora delle stelle’, Il Doodle ritrae Margherita Hack con l’asteroide a lei dedicato in movimento, e un gattino.
Margherita Hack, ha anche difeso i diritti civili sostenendo in maniera aperta cause come, appunto, la protezione degli animali e l’uguaglianza per tutti.
Nel 1964 la Hack si trasferì a Trieste, dove passò alla storia non solo come prima donna italiana a guadagnare una cattedra all’università della città, ma anche come prima donna direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. Per oltre 20 anni ha portato l’Osservatorio alla fama mondiale. Diversi riconoscimenti internazionali l’hanno poi portata a diventare parte di prestigiose istituzioni come la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea. Acclamata per la sua capacità di divulgazione, l’astrofisica ha pubblicato dozzine di articoli accademici, diversi libri e ha fondato due riviste dedicate all’astronomia e alle stelle. Ha ricevuto una serie di riconoscimenti, in particolare l’asteroide 8558 Margherita Hack, che orbita tra Marte e Giove, chiamato in suo onore nel 1995. A 90 anni, il governo italiano le ha conferito il titolo di Cavaliere di Gran Croce.
Era convinta che esistessero altre forme di vita nella galassia, ma che per problemi legati alla lontananza con esse, non avremmo mai potuto stabilire un contatto. Fu sempre scettica invece riguardo agli UFO nei cieli, definendoli “bischerate”.
In gioventù la Hack praticò con successo la pallacanestro e l’atletica leggera. Fu campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari (sotto il regime fascista si chiamavano Littoriali. Ricordando la sua adolescenza Margherita Hack disse: “Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali”. Il 19 febbraio 1944, seppur all’inizio riluttante dato il suo ateismo, Margherita Hack sposò con cerimonia religiosa, nella chiesa di San Leonardo in Arcetri, il letterato Aldo De Rosa, suo compagno sino alla fine dei suoi giorni.
“La Fondazione ha in atto una convenzione con il Comune di Trieste per portare avanti la catalogazione della sua vasta biblioteca. È il nostro più importante obiettivo: un luogo aperto al pubblico, che la ricordi e la racconti. Vorremmo portarci tanti giovani perché questo era quello che desiderava la Hack – dice Marco Santarelli, direttore scientifico della Fondazione Margherita Hack, commentando il Doodle a lei dedicato – Siamo grati a Google per questa iniziativa, un cameo digitale e internazionale che rende omaggio a una grande scienziata e a una splendida persona”.
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