Per il reddito prima offerta congrua entro 80 km, poi in tutta Italia. Stop assegno anche se assenti centri impiego. Fondi per 90 milioni annui al personale del pronto soccorso Sale a 219 articoli la bozza della legge di bilancio, con alcune novità tra cui l’annunciata modifica a Opzione donna.
La bozza entrata due settimane fa in Consiglio dei ministri contava 185 articoli, dunque la nuova bozza – diffusa in mattinata – cresce di ben 34 articoli.
Viene confermato il fondo da 8 miliardi per il taglio delle tasse. Opzione donna, l’anticipo della pensione per le donne, per il quale nella prima bozza veniva alzato a 60 anni il requisito di età, nella versione aggiornata cambia: la misura viene prorogata per un anno con i requisiti attuali, con 58 anni per le dipendenti e 59 per le lavoratrici autonome.
Si decade dal Reddito di cittadinanza dopo due proposte di lavoro congrue rifiutate, ma anche se non ci si presenta “almeno ogni mese”, senza “comprovato giustificato motivo”, presso un centro per l’impiego. Cambia così il Reddito, nella nuova bozza di manovra. L’offerta è congrua se il lavoro dista “80 km dalla residenza” o vi si arriva in 100 minuti con mezzi pubblici. Il vincolo territoriale salta dalla seconda offerta: è congrua da qualsiasi luogo arrivi in territorio italiano. Quanto al decalage, la bozza del Cdm faceva calare di 5 euro al mese l’assegno dal sesto mese, ora il taglio parte dalla prima offerta congrua rifiutata.
Niente imposta di bollo anche nel 2022 per le certificazioni dei dati anagrafici online. Lo prevede uno dei nuovi articoli inseriti nella nuova bozza della manovra. “L’Anagrafe nazionale della popolazione residente consente ai comuni la certificazione dei dati anagrafici, anche in modalità telematica. La certificazione dei dati anagrafici in modalità telematica è assicurata dal Ministero dell’Interno tramite l’Anpr mediante l’emissione di documenti digitali muniti di sigillo elettronico qualificato, esenti da imposta di bollo” non più solo per il 2021, come previsto finora, ma anche per il 2022.
Arrivano 90 milioni di euro annui per il personale del pronto soccorso. La misura è prevista dalla nuova bozza della legge di bilancio, “ai fini del riconoscimento delle particolari condizioni del lavoro svolto” dal personale del Servizio sanitario nazionale nei servizi di pronto soccorso. L’indennità accessoria, nell’ambito dei rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro, è di 27 milioni di euro annui per la dirigenza medica e di 63 milioni per il personale del comparto sanità, a fronte “dell’effettiva presenza in servizio”. Le risorse arrivano dai fondi per il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard.
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