NAPOLI. Maniphesta Teatro On: “il teatro al servizio della pittura” al Museo di Capodimonte. La Stanza 77 apre ai tableaux vivant sulle opere del Caravaggio.
Continua, fino al 28 Ottobre, la rassegna “La ragione del desiderio: tra silenzio e parola”, una serie di performance teatrali ispirate alle opere di grandi pittori esposte nelle stanze del museo.
Napoli. Per chi Venerdì scorso è stato al Museo Nazionale di Capodimonte e si è diretto al secondo piano nella stanza 77, ha preso parte a “La conversione di un cavallo” tableaux vivant sulle opere del Caravaggio, di Ludovica Rambelli.
Qui lo spettatore si è lasciato meravigliare dalla maestria degli attori che hanno interpretato alcune opere del Caravaggio curandone i dettagli e gli elementi compositivi, come ad esempio i tanti drappi dal cromatismo tipico caravaggesco – rossi, bianchi e marroni – che emergevano dal fondale scuro, rievocando nella mente del pubblico le tele del maestro.
E così, gli attori in un susseguirsi di rapidi cambi di scena, hanno rappresentato famose tele come la Flagellazione di Cristo, il Sacrificio di Isacco, l’Annunciazione, il Riposo durante la fuga in Egitto, Santa Caterina d’Alessandria, Giovanni Battista, Narciso, la Resurrezione di Lazzaro, il San Francesco in estasi e il Bacco, solo per citarne alcune.
La composizione curata unita alla mimica e alla staticità dei corpi degli attori, hanno fatto percepire la messa in scena come un “quadro vivente” che nello spazio silenzioso del museo ha creato una esperienza suggestiva ed emotivamente sentita dal pubblico.
La serata è proseguita nella “sala Mattia Preti”, dove il regista Pasquale Lanzillotti con la sua teatralità narrativa ha interpretato “Mattia Preti e la Peste” catapultando il pubblico in un viaggio intorno alle opere del “Cavalier Calabrese” pittore eclettico, il quale proprio nei “Bozzetti per gli affreschi sulla peste a Napoli” (1660 ca.) tira fuori tutte le sue influenze pittoriche, dagli ambiti caravaggeschi al Guercino, dai veneti al periodo romano, mettendo su un impianto scenografico d’impeto drammatico.
A concludere la serata Daniela Mancini, regista e interprete con Claudio Benegas in “Oltre la barriera del pianto”, la rappresentazione teatrale che celebra il Goya, davanti alle sue due tele presenti nella stanza: il Ritratto di Maria Luisa di Parma e il Ritratto di Carlo IV Re di Spagna, mette in evidenza l’incomunicabilità di due mondi distinti e distanti: quello del Goya, el pintor de la Historia dal realismo quasi caricaturale, e quello della regina MariaLuisa.
Il progetto “La ragione del desiderio: tra silenzio e parola”, rivolgendosi ad un pubblico più ampio di quello tradizionale, ha avuto l’obiettivo di richiamare – con una formula “più dinamica” – la partecipazione degli spettatori, in uno spazio come quello di Capodimonte che è custode di una immensa tradizione pittorica.
Registi, attori, danzatori e musicisti, coordinati dalla direzione artistica di Giorgia Palombi, sono scesi in campo, accomunati da tale obiettivo.
L’evento, curato da Maniphesta Teatro On e prodotto dal Forum Universale delle Culture, (in collaborazione col MiBACT), sta per volgere al termine. Resta solo l’ultimo percorso “All’ombra del Vesuvio” performance davanti all’opera di Andy Wharol (durata 40 min. terzo piano sezione arte contemporanea) Lunedì 27 e Martedì 28 ottobre alle ore 18.00 .
La manifestazione è ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
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