POLLENA TROCCHIA. Una grande festa per Mama Africa Onlus che ha inagurato, dopo oltre venti anni, la sua prima sede a Pollena Trocchia, la città natale del suo fondatore, il professore Enzo Liguoro (o papà Enzo, come lo chiamano i bambini della sua casa-famiglia fondata in Togo, Africa).
L’associazione che opera in Africa ma che è nata diversi anni fa nella cittadina ai piedi del Vesuvio, ha trovato “asilo” in via vasca Cozzolino, zona Parco Europa.
Una gioia avere uno spazio nella sua cittadina per papà Enzo, professore di geografia politica in pensione ma da sempre fotografo e operatore nel sociale, attento in particolare verso i bambini del “sud del mondo”: “Mama Africa ringrazia chi ha reso concreto il sogno di una sede locale che opera nel volontariato, nella solidarietà e nella condivisione da oltre venti anni – dice il professore Liguoro – ringrazio dunque, il giovane imprenditore Antonio Di Sapio, un mio concittadino per questo gesto di generosità verso un’associazione seria, onesta e trasparente che porta alto il nome della comunità cittadina. Finalmente è cessato il tempo del blabla, delle false promesse, degli atteggiamenti ipocriti da parte di autorità istituzionali che perduravano da anni”. La sede si propone obiettivi culturali che ben presto avranno inizio con una serie di iniziative: “La nostra speranza – aggiunge Enzo – è quella di coinvolgere i cittadini in attività di socialità e cultura uscendo dal deserto cui da anni ci hanno condannato”.
La serata inaugurale ha un progetto ancora più ampio, prendendo spunto dalla località “vasca Cozzolino”, un luogo da “riempire” di contenuti. Si tratta in effetti della “casa delle associazioni”, un luogo – spiega lo stesso Di Sapio – dove Mama Africa e altre realtà locali hanno bisogno di uno spazio ed un’opportunità per crescere ed esprimersi. Nel nostro territorio questi spazi mancano mentre noi giovani ne abbiamo bisogno, quindi – prosegue – ho pensato di fondare un luogo dove le idee possono diventare progetti concreti”. Il prossimo appuntamento sarà a breve, quando papà Enzo presenterà il calendario di Mama Africa, giunto alla 21sima edizione. Dodici scatti colmi di emozione, occhi e gesti quotidiani dei tanti piccoli ospiti della casa-famiglia nel villaggio di Togoville. Bambini e adolescenti strappati dalla fame e dalle guerre, e dove, nella casa-famiglia hanno trovato amore e l’opportunità di crescere e istruirsi, oltre che essere curati anche dalle più banali malattie ma che in Africa mietono ancora migliaia di vittime.
La serata inaugurale è stata ricca di emozioni. Lo scrittore Massimo Scolaro ha messo a disposizione alcune copie del suo libro, una raccolta di poesie e riflessioni dal titolo “Opere ed omissioni”, il cui ricavato della vendita andrà a finanziare i progetti che l’associazione ha nei villaggi di Togoville e Vogan in Togo, Africa Occidentale. C’è stata tanta musica. Il protagonista della serata è stato Amadou che ha cantato – “ad occhi chiusi” – in inglese, fula e wolof. Amadou ha solo 16 anni ed ha attraversato il deserto e il mare insieme al fratello. È uno dei tanti ragazzi alla ricerca di serenità nel nostro paese. Ma non solo. È anche un cantautore. Le sue canzoni trattano argomenti seri, complessi. Il suo genere è melodico ma sa anche rappare.
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