venerdì 13 Settembre 2024
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M5S Pomigliano: “Chi l’ha visto?”, il grande assente della politica pomiglianese

Pomigliano. AAA Cercasi Movimento 5 Stelle Pomigliano. Nella politica pomiglianese, negli ultimi anni, è impossibile non notare un grande assente ingiustificato che ad eccezione di alcune, poche, parentesi è colpevolmente lontano dalla vita sociale della città: ormai da tempo, infatti, non si hanno più tracce del Movimento 5 Stelle di Pomigliano. Ma perché questo oblio dei pentastellati pomiglianesi? Per provare a capirlo è necessario fare un passo indietro di alcuni anni. È l’ottobre 2020 quando Gianluca Del Mastro viene eletto sindaco di Pomigliano come espressione dell’ormai famoso laboratorio politico tra PD e M5S sostenuto, ovviamente, anche da altre forze politiche e civiche. Tra numerose difficoltà amministrative il governo Del Mastro subisce un primo forte scossone nel giugno 2022, quando il “pomiglianese doc” e simbolo del Movimento in città, Luigi Di Maio, abbandona i grillini. Poche ore dopo, i 5 consiglieri comunali, eletti proprio nelle fila del Mov., decidono di seguire il proprio leader e riferimento politico abbandonando a loro volta la nave grillina per aderire al nuovo partito fondato da Di Maio. Partito durato quanto un gatto in tangenziale e, numeri alla mano, un’esperienza tanto rapida quanto fallimentare, ma questa è un’altra storia. Da quel momento in poi il M5S di Pomigliano non è più presente in Consiglio comunale e perde importanti rappresentanti politici in Parlamento. Dopo tale shock politico nei mesi successivi, i pochi attivisti grillini che hanno retto all’urto della scissione a livello prima romano e poi comunale, cercano di ricreare entusiasmo e una base solida ponendo al centro del dibattito politico esclusivamente idee e soluzioni per i problemi reali della città. Una ricostruzione dura, impegnativa e che avrebbe richiesto del tempo. Tempo che viene inesorabilmente a mancare quando improvvisamente, nel febbraio 2023, il sindaco Del Mastro viene sfiduciato da 13 consiglieri comunali, di cui 4 di maggioranza. Si giunge dunque a nuove e inevitabili elezioni, una pessima notizia per un gruppo che stava appena provando a ricostituirsi dopo il forte terremoto politico avvenuto solo pochi mesi prima. Nonostante ciò, pur tra diversi ostacoli, il Movimento riesce a completare una lista. Ma nel momento clou, a un passo dalla scadenza della consegna dei nomi dei candidati, un clamoroso colpo di scena: sia il M5S che il PD non presentano le liste, determinando di fatto il via libera alla facile vittoria elettorale dell’attuale sindaco Lello Russo. Ma quali furono i motivi del flop nonché della pessima figura politica? Un primo fattore da analizzare riguarda la rottura tra Movimento e Pd sul nome del candidato sindaco che in un primo momento era stato individuato in Marco Iasevoli, attuale consigliere comunale di minoranza di Per. In un’intervista rilasciata a il Mattino, l’ex coordinatrice M5S dell’area Metropolitana, Elena Vignati affermò: “ Il nome di lasevoli non è stato fatto da Conte. Inoltre non è vero che il Movimento non avesse una lista. Noi avevamo la lista. È stato proprio il Pd ad assicurarci che il nome di lasevoli fosse quello giusto. Lo abbiamo adottato non perché fosse stato calato dall’alto ma perché i dem ci hanno spiegato che poteva consentire un campo allargato al centro. Noi abbiamo portato avanti questa candidatura ma le forze che ci avevano spiegato la bontà della scelta si sono tirate indietro. Il facilitatore Pd,  ha iniziato a lavorarci ai fianchi proponendo altri nomi.” Probabilmente questo e altri contrasti interni hanno portato alla debacle dei grillini pomiglianesi che hanno visto, inoltre, ridursi ulteriormente la base dopo l’abbandono di numerosi e noti attivisti ormai in contrasto con la nuova politica e struttura organizzativa del M5S. Da quel momento il nulla assoluto o quasi. L’ultima iniziativa organizzata dal M5S pomiglianese risale addirittura allo scorso 12 novembre 2023 quando fu allestito un banchetto informativo e raccolta firme per il salario minimo. Da allora sulla pagina social dei pentastellati di Pomigliano non si registrano più proposte riguardanti la città ne tantomeno si è giunti alla formazione del gruppo territoriale. Perché?

Intanto in città le associazioni e i partiti opposti all’attuale maggioranza si strutturano e ricercano elementi in comune per proporre una credibile alternativa politica. Lo stesso PD si sta riorganizzando dopo che anche esso è stato investito da una scissione interna dopo che tanti dem hanno deciso di allearsi con il sindaco Russo.

Le ultime elezioni europee di giugno 2024 che hanno segnato un nuovo flop del Movimento a livello nazionale, tengono tuttavia ancora acceso a Pomigliano un lieve barlume di speranza grazie ai 2548 voti conquistati che hanno fatto dei 5s la  seconda forza politica alle spalle proprio del PD. Se tale risultato è stato giudicato positivo dai grillini pomiglianesi (nonostante i numeri siano evidentemente inferiori rispetto a passate elezioni), la mancanza di proposte, di iniziative, di organizzazione, di persone, di vita sul territorio, di riferimenti stabili, non aiuterà certamente a far riemergere i pentastellati come partito quanto meno da considerare nella vita politica della città delle fabbriche. Probabilmente non è ancora troppo tardi perché Pomigliano, a livello nazionale, da sempre è stata tra i punti di riferimento dell’intero Movimento ma serve urgentemente una rapida inversione di rotta che però non sembra essere imminente anche a causa delle polemiche tra Conte e Grillo che stanno rallentando lo sviluppo dell’intero partito determinando effetti negativi a cascata anche sui vari territori.

A Pomigliano esisterà ancora un Movimento 5 Stelle o lo si può considerare definitivamente come ” Il fu Movimento 5 Stelle”?

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