In una giornata carica di emozioni e di un dolore che sembra non avere fine, Torre Annunziata ha detto addio a Luigi Gara, il giovane di 26 anni che ha perso la vita in un tragico incidente motociclistico. Luigi, conosciuto affettuosamente come “Pezza Nera” dagli amici, era un ragazzo che incarnava lo spirito degli ultras, un mondo fatto di fratellanza, amore e rispetto, dove il tifo è spesso solo un pretesto per riunirsi e condividere momenti di vita.
I funerali di Luigi, organizzati dai suoi amici più cari, gli ultras del Savoia, il suo gruppo “Stile di Vita”, hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini. La bara è arrivata davanti alla sua abitazione, nel rione “Poverelli” dove era stato allestito un piccolo gazebo. Qui, gli amici più cari hanno potuto salutarlo per l’ultima volta.
Luigi abitava un quartiere dove i giovani spesso non hanno alternative, andare via, emigrare, per trovare un riscatto sociale che al sud spesso è negato. Luigi invece ce l’aveva fatta, aveva trovato questo riscatto lavorando per la B-Ticino anche se con contratti semestrali, un lavoro che gli aveva permesso di coltivare la sua passione per le motociclette, oltre all’amore per la squadra del cuore, il Savoia.
Le motociclette, che erano state parte della sua vita e della sua passione, hanno accompagnato il suo feretro in chiesa, un tragitto lungo il quale si è unita tutta la città. Sul sagrato della basilica della Madonna della Neve, il sindaco Corrado Cuccurullo, che aveva annullato tutti i comizi e i festeggiamenti successivi alla sua elezione, attendeva insieme ai cittadini l’arrivo di Luigi, portato in spalla dagli ultras.
“Torre Annunziata, se nasce se cresce se more, Madonna musica e Savoia”, è la canzone che ha risuonato per tutto il tempo, scritta dal suo amico fraterno, Salvatore Camelia, il rapper oplontino T-Camel. Tra i fumogeni e le bandiere, i ragazzi abbracciati che piangevano e applaudivano ai cori in suo onore. Come in una profezia, nella canzone c’era tutto: La Musica del suo più caro amico, il Savoia, gli ultras le bandiere e le sciarpe sul feretro e la Madonna, la basilica della patrona di Torre annunziata, dove è arrivato e dove si è svolta la cerimonia funebre.
Sulle t-shirt distribuite a chi ha dato un piccolo contributo per esaudire il desiderio dei genitori che volevano ricordare il figlio come meritava c’è scritto “Non so dove vanno le persone quando scompaiano, ma so dove restano…”. Luigi, nel suo breve arco di vita, è riuscito a farsi ricordare e volere bene. Vivrà nei suoi tanti amici e nei suoi parenti più stretti e sicuramente riceverà il più grande omaggio: il ricordo eterno nel cuore di chi lo ha amato.
Luigi Gara se n’è andato troppo presto, ma la sua storia, il suo spirito e il suo amore per la vita rimarranno per sempre incisi nel cuore di Torre Annunziata che “Pur se’ te ne vai a puort sempr dint o’ core”. Luigi se ne andato, lo porteremo sempre nel cuore.
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