É stato istituito lo scorso 30 gennaio, al Centro Direzionale, presso il Nuovo Palazzo di Giustizia, il centro studi dei giovani penalisti per la lotta alla contraffazione e la tutela del made in Naples e della proprietà intellettuale.
Il centro studi, presentato alla Camera dei Deputati il 1 Febbraio, indirizzerà ex condannati per contraffazione in un percorso riabilitativo finalizzato al risalto delle eccellenze napoletane e del made in Naples.
La presentazione alla Camera è stata scandita dagli interventi del senatore Francesco Urraro, dei deputati Gianfranco Di Sarno e Flora Frate, dall’Ingegnere Vincenzo Buonincontro, promotore del dibattito, dall’Avvocato Gennaro Demetrio Paipais, Presidente dell’Unione Giovani Penalisti di Napoli, dall’avvocato Sergio Pisani, penalista del foro di Napoli e dal Generale Gianluigi D’Alfonso, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli.
“Oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno contraffazione – dichiarano nel corso della presentazione Gennaro Demetrio Paipais e Vincenzo Buonincontro – il centro studi si prefigge di organizzare, nell’ottica dell’inclusione sociale, reti tra istituzioni nazionali, camera di commercio, cooperative, associazioni e imprese, che nel rispetto delle relative competenze, in un’ottica di responsabilità sociale condivisa, realizzino iniziative imprenditoriali mirate alla valorizzazione della manifattura locale ed al reinserimento socio lavorativo di soggetti ai margini ed a rischio di esclusione, il tutto avvalendosi della collaborazione di accorsati stilisti e professionisti del settore”
L’industria della contraffazione ha finora dato lavoro a degli artigiani che talvolta sono dei veri e propri talenti. Oggi nell’era dei social tutto ciò non ha piu senso. È venuto il momento di dare a costoro una possibilità di riscatto . “Abbiamo creato e registrato il marchio Very Good – spiega Sergio Pisani – con il quale, sotto la direzione del giovane stilista napoletano Francesco Visone, sotto la spinta di società di marketing e delle istituzioni saranno commercializzati prodotti di pelletteria, ma non solo, che non avranno nulla da invidiare a quelli delle grandi griffe di moda internazionali, così tanto imitate e sempre più spesso neppure realizzati nei paesi europei”.
Il progetto intende impiegare le grandi capacità espresse da quella parte della manifattura locale finora dedita alla contraffazione
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