NAPOLI – Riceviamo in redazione la lettera di un lettore che si è recato, durante le festività natalizie, a far visita nei reparti dell’ ospedale Incurabili di Napoli.
Riportiamo il testo originale.
“Lettera di un visitatore nel buio”
“Una luce forte mi ha attratta, stupita mi sono inoltrata in un posto sconosciuto, ho fatto domande e mi hanno risposto che ero in un ospedale S.M.D.P. degli Incurabili.
L’albero di Natale è maestoso e splendente, la gente lì presente è allegra, la meraviglia mi sconcerta. Cosa si festeggia? Quelli coi pigiami sono dei pazienti, tanto malati o soli da non poter trascorrere le festività in famiglia. E’ vero è Natale, ma come si può fare festa? La crisi economica e sociale, il crescendo di povertà materiale e morale, lo scoramento è sovrano. Eppure in quei volti c’è una speranza, “cambiare” qualcosa. Ho saputo che intendono chiudere quest’ospedale! Vorrei fosse presente chi può decidere ciò, cambierebbe idea.
Chiedo ad un operatore cosa si “cura” in questo nosocomio, si fanno interventi chirurgici impegnativi, si curano malattie ormonali, urologiche e poi nascono i bambini. Sono affascinata e ammutolisco, una sorta di magia si impadronisce di me, questo è l’ospedale dei Santi, di grandi scienziati, la venerabile Maria Longo lo volle, Santa Giovanna Antida, sembra, continui ad aggirarsi tra le sue mura veglia? Sorveglia? Certamente lo protegge.
Sono stata contaggiata, ormai, dall’atmosfera dell’ospedale S.M.D.P. degli Incurabili.
GRAZIE!
Grazie per tutte le emozioni provate.
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