Sicuramente in tanti non sanno – fatta eccezione degli addetti ai lavori (ovvio quelli davvero addetti) – che il tecnigrafo è uno strumento di assistenza al disegno tecnico composto da una squadra (o coppia di righelli vincolati in maniera ortogonale) montata su di un goniometro che ne consente la rotazione angolare. Questo strumento, è solitamente usato, da ingegneri edili, architetti, geometri, insomma da tutti coloro i quali si districano tra i meandri della progettazione meramente tecnica come fosse una bacchetta magica. Obbligo infatti la precisione,questione di millimetro? No. E’ il caso di dire che per “beniamini” dell’infinitamente piccolo è più facile pensare a lo Zetta e lo Yotta , i nuovi multipli nati proprio per rispondere alle esigenze di quei ricercatori che si occupano appunto dell’infinitamente piccolo. Ed è cosi che armati del loro cilindro e attrezzi, “gli amici del tecnigrafo” (come li chiameremo) guidati da un abile maestro come il celebre Miky Mago, spesso individuati in dirigenti di settore, presidenti di commissioni edilizie o semplici funzionari dell’ufficio tecnico, prestano servizio nei comuni dell’intero hinterland vesuviano. Sono loro i “maghi” delle licenze, i “trampolieri” sugli accatastamenti e gli “illusionisti” dei catasti. Sono sempre loro che spuntano tra i componenti delle commissioni edilizie, scompaiono dai propri studi privati ma ricompaiono ancora una volta tra gli incarichi per consulenze esterne, come un grande spettacolo circense. E la magia è sempre la stessa, come quell’asso nella manica che al momento opportuno, sorprendendo i componenti di un tavolo “tecnico” piazza un’ elegante scopa. Ebbene, udite udite, sono sempre questi stessi santoni che si introducono nelle case di cittadini e se non truffano nel senso pieno della parola, raggirano, a volte a modici prezzi, i poveri cittadini. Una pratica diffusa sopratutto in un territorio come quello vesuviano dove il dilagante fenomeno dell’abusivismo edilizio ha reso il settore urbanistico ed edilizio una strana macchina da fango. E cosi, sempre con in mano il magico cilindro, gli amici del tecnigrafo iniziano a passeggiare per il paese. Facile è trovare chi ha realizzato un soppalco nel monolocale e chi si è dimenticato di aggiornare il catasto dopo aver ereditato la casa di campagna, c’è chi ha scoperto di abitare in un alloggio registrato come ufficio e chi ha costruito una parete divisoria in cartongesso senza avvisare il comune, e poi c’è il condono, l’accatastamento. È una galleria di sviste, dimenticanze e piccole irregolarità quella che emerge ogni giorno, quella dove le vittime degli amici del tecnigrafo tessono la trappola e poi al momento opportuno catturano la vittima, per dirla in termine di magia sono abili nelle “alohomora”. Ma qualcosa troppo spesso non va come si crede, o se va cosi, è solo perché qualcuno vuole far credere loro, che può andare cosi. Contorto? No. “A buon intenditor poche parole”. Una sorta di circolo vizioso, che però in alcuni casi, può permettere, per strani corsi storici, di congelare la formula magica quando meno il quartetto, matricolette a parte, possa accorgersene. Proprio come si legge dagli stessi risultati nazionali: oltre un milione di fabbricati che per decenni (o secoli) sono sfuggiti al catasto, alle tasse, e soprattutto ai Comuni, dopo un lavoro certosino svolto dall’agenzia del Territorio stanno però lentamente tornando alla legalità. I dati definitivi sono stati annunciati dal direttore dell’Agenzia, Gabriella Alemanno: nel 2010 sono stati altri 571.250 fantasmi a materializzarsi. La verifica è stata condotta su 24 province distribuite in tutta Italia e pari al 25% della penisola. Le “particelle” con edifici fuori mappa emerse, aggiunte a quelli scoperti nel 2007 e nel 2008 (rispettivamente 1,26 milioni e 244mila), salgono così a oltre due milioni, dei quali però solo la metà è effettivamente di interesse catastale. L’hinterland detiene il primato in abusi. Ed è qui che ritornano gli amici del tecnigrafo e soprattutto nel vesuviano. L’alto rischio Vesuvio, i vincoli paesaggistici, i puc e quant’altro ha nel giro di qualche hanno modificato quelle che potevano essere le normative vigenti e eventuali adattamenti alle esigenze effettive dei cittadini, ma senza dubbio non ha mai autorizzato alla lieta combriccola di prendere per i fondelli i cittadini. E invece cari lettori, pensate che in soli 19 comuni (quelli della comunità del parco) gli amici del tecnigrafo operano indisturbati mettendo in campo una vera e propria truffa. Propongono accatastamenti come condoni. Ebbene si. Si avvicinano al cittadino, ascoltano le esigenze, ne producono documentazione e poi al via la macchina del fango. Esempio? Le matricolette di Miky Mago, spesso impiegati come stagisti, lavoratori interinali o semplici part time, annusano le vittime, la propongono al grande Mago che gli offre la professionalità di buon collaboratore. L’astuto collaboratore in meno che non si dica produce documentazione e aspetta la prima commissione edilizia che si riunisce che guarda caso, di solito, fa sempre capo al Mago o suoi adepti. La documentazione ottiene l’okappa e via a dare la lieta notizia al cittadino che felice e contento crede di aver condonato il proprio immobile. Paga e ringrazia. Ed invece per lui solo l’accatastamento, ma se ne accorgerà quando il Mago sarà lontano. La posizione del cittadino incredula sarà quella della falsa convinzione di una regolarizzazione della propria posizione che mentre avrebbe dovuto estinguere i reati convenzionali previsti dalle norme urbanistiche vigenti si vede invece una semplice sanatoria che gli servirà solo al rilievo effettivo e scontato relativo ad ici, tarsu ecc, nonostante la consulenza sia stata pagata anche profumatamente. Il tutto però spesso si consuma sotto gli occhi di un Albus Silente di turno, che possa essere un sindaco complice o obbligato da un debito politico, che spesso “perde anche la vista” momentaneamente. In un solo paese preso a campione, i casi segnalati finora sono sessanta, le denunce pervenute agli organi preposti sono il triplo, il tutto sembra aprire un caso che potrebbe finalmente mettere fine a questa, per dirla in termini di magie e restare in tema, di Bombarda Maxima, che aldilà del risultato, (politica harrypottiana) segnerà sicuramente il tramonto di Miky Mago e gli amici del tecnigrafo.
Per tutti i cittadini un solo avviso “diffidate dalle imitazioni” e state attenti a chi predica la formula della troppa disponibilità, siamo lontani dalle beatificazioni. Ah, ovviamente il trucco c’è…. ma ve lo svelo nel prossimo speciale!!
Giovanna Salvati
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