OTTAVIANO. “I matrimoni precoci una grave violazione dei diritti umani”, di questo e altro si è discusso nell’ambito di un incontro organizzato dalle sezioni di Ottaviano, Palma Campania e Somma Vesuviana della Fidapa. La “Cerimonia delle candele” che si è tenuta nel ristorante “La Perla” di San Gennaro Vesuviano.
Sono intervenute: Caterina Mazzella vice presidente nazionale Fidapa, Vincenzina Nappi presidente distretto Sud Ovest, Giuseppina Seidita standing Committee project BPW Chair che sta collaborando con le Donne della Nigeria. “Nella lotta contro questa triste problematica”, spiega la presidente della Fidapa di Ottaviano, Jussara Alvarez, “derivata dall’ignoranza e di problemi economico-culturale. Hanno partecipato in tante, ed è un tema sul quale continueremo a lavorare”.
“In qualità di Presidente della Commissione Progetti della BPW mi sto occupando del triste fenomeno dei matrimoni precoci”, ha spiegato Giuseppina Seidita, “e sto supportando un interessante progetto, proposto dalla BPW Nigeria, per la loro eliminazione. Il progetto, approvato al Congresso della BPW nel 2014 a Jeju (Corea del Sud), vuole realizzare un cambiamento culturale attraverso la formazione delle giovani donne nei villaggi africani, che ritengo sia l’ unica strategia valida per combattere il fenomeno. I matrimoni precoci sono una grave violazione dei diritti umani e noi donne della BPW non possiamo permetterlo. Penso che sia nostro dovere aiutare le tante bambine che nel mondo sono vittime di violenza e sono costrette al matrimonio precoce e forzato.
Il lavoro delle amiche della BPW Africa mi ha molto coinvolto ed ho subito dato la mia disponibilità a lavorare insieme. Un mio primo contributo è stato la traduzione in Italiano di un toolkit ( cassetta degli strumenti) e del progetto presentato dalle amiche africane. In Italia sto organizzando vari incontri con le socie italiane e con rappresentanti del mondo politico per parlare di questo problema e fare una campagna di informazione e di sensibilizzazione. Agli incontri partecipano rappresentanti dell’ UNICEF, di Medici senza frontiera e di altre associazioni internazionali. Penso che dobbiamo creare una rete tra le sezioni della BPW e con le altre organizzazioni nel mondo per lavorare insieme e sconfiggere il triste fenomeno. Anche in Italia il problema oggi esiste: infatti abbiamo molti migranti dai paesi africani e dai paesi in guerra e tra loro questa triste pratica viene attuata”. Sull’argomento anche un libro tradotto proprio dalla Seidita: “Ho anche tradotto in italiano un racconto “Kabira”, scritto da Asma’u Baikie, una giovane scrittice africana, che racconta la storia di una giovane che grazie all’ istruzione è riuscita a sfuggire al matrimonio precoce e a sostenere le altre amiche del suo villaggio. Il racconto può essere usato nelle scuole per sensibilizzare i giovani al triste fenomeno e parlare in generale di rispetto dei diritti umani, si può trovare su Amazon.it. Sono pienamente consapevole delle grandi difficoltà ancora esistenti per sconfiggere i gravi stereotipi di genere e culturali che sono la causa del triste fenomeno, però ritengo che solo informando e formando i giovani e la società tutta si possono superare”.
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