NAPOLI. Il Consigliere Regionale Sebastiano Sorrentino (Partito Democratico) aveva proposto la modifica del comma 1 dell’articolo 12 della Legge Regionale n. 4/2003, così come modificato dal comma 1 dell’articolo 23 della Legge Regionale n. 1/2008. Il componente dell’assise regionale proponeva la modifica della precedente normativa con la dicitura “I proprietari dei beni immobili che conseguono benefici dalle opere pubbliche di bonifica, di cui all’articolo 2, contribuiscono alle spese di esercizio e di manutenzione delle predette opere, a norma del Regio Decreto 13 febbraio 1933 n. 215 e successive modifiche, nonché alle spese di funzionamento dei Consorzi. Sono esentati dal pagamento dei suddetti contributi gli immobili catastalmente classificati ad uso abitativo e rientranti nei perimetri urbani, fatto salvo quanto disposto dall’articolo 13 per quanto attiene la particolare disciplina del regime degli scarichi dei canali consortili. Gli oneri contributivi, afferenti al beneficio per la difesa idraulica eventualmente conseguito dagli immobili ad uso abitativo, sono posti a carico della Regione”. In pratica, gli immobili, che, dagli strumenti urbanistici vigenti, sarebbero risultati ricadenti in aree interne alle cinta urbana e sarebbero risultati avere la destinazione ad uso abitativo senza godere dei benefici di opere di bonifica, avrebbero potuto godere dell’ esenzione dal pagamento dei tributi della bonifica, versati finora a favore dei Consorzi. Di particolare, rilievo la proposta del Consigliere regionale Sebastiano Sorrentino, se si tiene conto delle questioni ancora pendenti, relative ai tributi della bonifica a favore dei Consorzi, che continuano ad esigerne il pagamento da parte degli utenti, finanche ai proprietari di immobili che risultano allocati in zone urbane, contro i quali l’unica possibilità riconosciuta ai cittadini è il ricorso alla giustizia amministrativa, con esiti non prevedibili, spesso comunque favorevoli. Eppure, i rappresentanti dei Consorzi di Bonifica, così come delle associazioni di categoria che hanno sottolineato come il vigente comma 1 dell’articolo 23 della legge regionale 1/2008 va a penalizzare soprattutto gli esercenti, più che una modifica vedrebbero di buon occhio un’abrogazione del disposto normativo. Due le ragioni delle perplessità espresse rispetto alla modifica normativa: si teme un’ulteriore pressione tributaria a carico degli esercenti già in forte crisi a causa dell’emergenza rifiuti e si teme che non siano trovate coperture finanziarie affinché la Regione Campania, con proprio bilancio, possa farsi carico delle spese da sostenere in vista di un’esenzione dei privati dai pagamenti. Il Presidente Sebastiano Sorrentino, a conclusione della riunione di stamattina, ha assunto, comunque, l’impegno a ritornare sull’argomento, tenendo conto delle perplessità che sono state espresse ai fini dell’approntamento di un emendamento da portare in aula, ma che possa trovare quanto più ampia condivisione possibile in termini politici.
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