NAPOLI. Da parte del coordinamento del Larsec-Laboratorio di Riscossa Secondiglianese riceviamo un comunicato che di seguito pubblichiamo.
In seguito alle ultime vicende che coinvolgono la biblioteca comunale “Guido Dorso” abbiamo deciso, seppur in maniera soffertissima, di non partecipare alla rassegna “Natale a Secondigliano” promossa dal Comune di Napoli e dalla VII Municipalità.
Dopo l’apertura/farsa col Sindaco di qualche mese fa, ieri 30/11 ci è toccato assistere all’ennesimo sopruso a danno dell’intera cittadinanza secondiglianese. Il Presidente della municipalità infatti ha pubblicizzato e partecipato ad un evento creato da una associazione nonostante, pochissimo tempo fa, sia stata negata a noi e ad altre associazioni del quartiere la possibilità di tenere un aperitivo letterario nei locali della stessa biblioteca che, ancora oggi, risultano privi di porte nei bagni e di collaudo per gli ascensori. Quindi non utilizzabili per scopi del genere.
Possibile che la struttura diventi pienamente funzionante solo nei momenti in cui c’è l’intervento di qualche politico? O si tratta solo della tipica magia del Natale? Ah, saperlo…
Intanto le elezioni si avvicinano e noi, come giovani attivi sul territorio, non abbiamo alcuna intenzione di chiudere gli occhi dinanzi a questa politica da mercanti che negli anni ha trasformato Secondigliano in un votificio cieco più simile ad un deserto che ad uno dei quartieri più popolati della terza metropoli della nazione.
A malincuore quindi ci tocca rinunciare ad un evento che, seppur di difficilissima gestazione, avevamo preparato nei dettagli. Sarebbe stato una bella vetrina per i tanti talenti del territorio che fanno parte del Laboratorio e perché no, anche un momento per vendere i lavoretti natalizi preparati dai volontari e mettere finalmente qualche euro in fondo-cassa. La schiena dritta però, seppur dolorante per i tanti sacrifici che facciamo per portare avanti il Larsec, ci impone un triste ma orgoglioso: «NO, GRAZIE!».
Troviamo necessario dirle certe cose, denunciarle, perché se molti nostri coetanei sono andati via o appaiono poco interessati a ciò che succede qui è per colpa di questi giochetti da quattro soldi. Con le finte promesse i secondiglianesi sono stati ingannati per generazioni intere. Ora è il momento di invertire la rotta. Siano quindi le istituzioni megafono e strumento per tutti i cittadini e non viceversa.
Noi re(si)stiamo e siamo pronti ad altre azioni di protesta se non dovessero giungere risposte immediate. È una battaglia in cui siamo soli contro tanti, certo, ma ce lo aspettavamo come ci aspettavamo che in tanti venissero a prometterci qualcosa per poi sparire nel momento in cui capivano che siamo indipendenti da qualsiasi schema politico. Pur essendo giovani però sappiamo che azioni del genere ci isoleranno fisicamente e mediaticamente, ma non possiamo e non vogliamo arrenderci così.
Non possiamo accettarlo.
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