Tanti palloncini bianchi a salutare Aldo Busiello e Gianni Cautiero i due ragazzi di 18 e 19 anni, di Somma Vesuviana morti in una drammatico incidente stradale sabato sera sulla Statale 268. Ai loro funerali, che si sono svolti praticamente in contemporanea in due chiese della città centinaia di persone, familiari, amici, compagni di classe, ma anche tanti comuni cittadini. Tanti i volti rigati dalle lacrime, e le grida di disperazione, le chiese di san Sossio e di Santa Maria di Costantinopoli erano gremite di persone, difficile per tutti seguire le cerimonie funebri. A San Sossio si dava l’addio ad Aldo, a celebrare messa il rettore don Angelo Losco, con don Salvatore Mungiello, parroco di San Francesco a Pomigliano d’Arco e amico della famiglia Busiello. Un’omelia speciale, quella di padre Angelo che conosceva il giovane studente sommese e lo ha ricordato come un ragazzo “Solare, trasparente, generoso, disponibile e che considerava l’amiciaia un valore importante”. E tanti erano i suoi amici in chiesa per salutarlo un’ultima volta. “Neanche questo riuscirà a dividerci, tu non sarai per noi un ricordo, ma il presente ed il nostro futuro vivrai per sempre nei nostri cuori VE”, gli hanno scritto i compagni di scuola su un lenzuolo attaccato sul muro dell’istituto che frequentava, confinante proprio alla chiesa dove si sono svolti i funerali. A leggere i brani del Vangelo gli insegnanti di Aldo, mentre le letture ai fedeli sono state affidate agli amici. Prima del Padre nostro, don Angelo ha voluto ricordare Gianni Cautiero e Salvatore Di Palma le altre due vittime di quel terribile incidente e pregare in particolar modo per gli altri ragazzi feriti che sono ancora ricoverati in ospedale. All’uscita del feretro, le grida straziate della mamma, tante lacrime ed il volo di palloncini bianchi con una sua foto, un primo piano da cui spiccavano i suoi bellissimi occhi verdi.
In quello stesso momento a Rione Triste si stava ultimando anche l’altro funerale quello di Gianni, per certi versi ancora più drammatico. I genitori del ragazzo non hanno retto al dolore e sono svenuti, per loro è stato necessario ricorrere ai soccorsi dei medici del 118 e del supporto della protezione civile. Ad accompagnare la bara in chiesa un percorso di palloncini bianchi lungo tutto via Costantinopoli dove il 19 enne viveva con la sua famiglia. Fuori anche qui un messaggio, l’ultimo degli amici di sempre: “Gianni la nostra amicizia durerà in eterno…il tuo sorriso sarà la nostra forza! Riposa in pace”. La celebrazione del funerale era stata affidata a don Giuseppe Mastronardi, che però ha dovuto poi interromperla proprio per i continui malori dei familiari. Aveva ricordato che “questa tragedia non ha colpito soltanto la famiglia del giovane, ma tutta la comunità e la città si sentono coinvolti”. Aveva poi cominciato a far riferimento a quel passo del Vangelo dove Gesù incontra la sorella di Lazzaro dopo al sua morte, voleva accennare alla presenza di Dio, una presenza da invocare vicino ai genitori del ragazzo che si trovano ad affrontare un dolore insopportabile. Un dolore espresso anche dall’amministrazione comunale “Partecipano all’immenso dolore che ha colpito le famiglie Busiello e Cautiero per la prematura perdita die figli Arnaldo e Giovanni si raccoglie nel presente manifesto la spontanea partecipazione dei cittadini di Somma Vesuviana, degli amministratori tutti, e degli esponenti delle diverse forze politiche che intendono esprimere in modo tangibile e solenne il dolore di questa città per la grave perdita che l’ha profondamente colpita”. Intanto restano critiche le condizioni degli altri tre ragazzi che viaggiavano nella Fiat 500 con Gianni e Aldo, si tratta di Enrico Ciniglio, 20 anni, residente a Somma e ricoverato in rianimazione presso l’ospedale di Nocera Inferiore (Sa), Ferdinando Peluso 19 anni, che è ancora ricoverato in prognosi riservata al Loreto Mare e Vincenzo Polise, 20 anni, che si trova al Cardarelli. Mentre resta chiusa ancora al traffico il tratto di Statale interessato dal violento impatto, continuano infatti i sopralluoghi dei tecnici e degli inquirenti per venire a capo di eventuali responsabilità nella morte di tre persone.
DA METROPOLIS DEL 13 FEBBRAIO
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