SOMMA VESUVIANA. Due cittadini sommesi tra i protagonisti del nuovo libro del giornalista e scrittore Carmelo Abbate, conosciuto dal grande pubblico come opinionista delle note trasmissioni televisive “Quarto Grado” e “Mattino Cinque”. Due sommesi “speciali”, una Mary Poppins di 92 anni ed un uomo di 53 che dopo aver avuto un’infanzia terribile ha saputo trovare la sua rivalsa.
E’ proprio Abbate a raccontarlo sulla sua Pagina ufficiale su Facebook e ad annunciare che le storie in questione fanno parte del suo nuovo lavoro editoriale. Due post che hanno ottenuto migliaia di “like” e condivisioni in poche ore.
Cominciamo con Carmine che “Nasce a Somma Vesuviana nel 1966. È un bambino vivace, giocherellone, si diverte a fare i dispetti alle donne del quartiere. Spruzza l’acqua, solleva le gonne. È una peste. È il primo aprile del 1974. Carmine ha 8 anni. Torna da scuola. Trova la mamma a terra. Corre sul balcone. Aiuto, la mamma sta male. I vicini gli dicono di smetterla. Carmine implora. Puoi urlare quanto vuoti, hai rotto con i tuoi giochetti. Carmine corre in casa, prende i piatti e li lancia in strada. Ascoltatemi, non sto scherzando. Qualcuno lo prende sul serio. Chiamano l’ambulanza, corrono in ospedale. La mamma di Carmine ha avuto un’ischemia cerebrale. È morta. Carmine si sente in colpa, si vede e si percepisce come un bambino cattivo. Passa qualche tempo. Il padre si risposa. La nuova mamma è gentile, amorevole. Carmine si affeziona. Ha 12 anni. Torna da scuola. Il padre non c’è. Lei è strana, agitata. Ha un coltello in mano. Si avvicina, glielo punta. Lo guarda. Ti ammazzo. Carmine rimane immobile. Lei abbassa l’arma. È confusa, sotto shock, soffre di attacchi d’ira. Carmine è sconvolto. Racconta tutto al padre. Smettila di scherzare, sei sempre il solito. Carmine si zittisce. Tutti lo considerano un poco di buono. Tanto vale. Frequenta cattive compagnie. Gli amici gli propongono dei soldi facili. Carmine accetta. Punta una signora. Aspetta che esca di casa. Lei si gira, lui la assale, le ruba la borsetta. Scappa. Gli batte il cuore. La notte non chiude occhio. Si sente un miserabile. È la cosa più squallida che abbia mai fatto. Il giorno dopo recupera la borsa e la restituisce. Si guarda allo specchio. Deve cambiare. Si rimbocca le maniche e diventa imbianchino. Ha 24 anni. Conosce una ragazza. I suoi genitori lo accolgono come un figlio. Carmine racconta il suo passato, ma a loro non interessa. Si fidano, al punto che lo assumono nell’azienda di famiglia. Ora Carmine ha 54 anni. È ancora un burlone, un po’ più saggio”.
E poi racconta la vita emozionante e commovente della signora Gina.
“Nasce a Somma Vesuviana nel 1927. È una bambina, ma non ha tempo per giocare, deve badare alla casa e ai fratelli. Gina non fa una piega, nemmeno quando è costretta a lasciare la scuola. Prendersi cura dei bambini le piace. Il padre lavora come custode in un’azienda che produce aerei militari. Durante un’esercitazione conosce un generale. Parlano, nasce un rapporto di stima e rispetto reciproco. Lo invita a pranzo. Gina ha 16 anni. Il generale ha 4 figlie, ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro. Le propone di andare a Salerno, a casa sua, per fare la tata. Gina ha già fatto la valigia, è pronta a partire. Le bambine sono una più terribile dell’altra, ma Gina sa farsi rispettare. Le sveglia, le veste, insegna loro a rifare il letto, a cucinare e cucire. Vuole bene a tutte, ma con la piccola Giovanna ha un legame particolare. Lei è la più ribelle, la più monella. Quando Giovanna ha 18 anni e si sposa, Gina capisce che ha bisogno di lei. Tira fuori la valigia dall’armadio e la segue. Nasce Barbara. Gina è pronta a ricominciare da capo. Le insegna a rifare il letto e piegare i vestiti, la porta al mercato, le mostra come riconoscere la verdura, quella buona, e il pomeriggio le fa fare il punto croce. Passano gli anni. La piccola Barbara è un’adolescente, resta incinta. Il padre le dice che se proprio vuole tenere la bambina, deve finire gli studi. Barbara è disperata, ma Gina è pronta. Sarà lei a occuparsi della bambina. È il 1991. Nasce Federica. Gina le insegna tutto quello che ha trasmesso alla mamma e alla nonna. Cucina la parmigiana, canta le canzoni di sempre. È il 2020. Gina ha 91 anni. Non ha mai voluto sposarsi. Come Mary Poppins si è spostata di casa in casa e ha dedicato la sua vita ai figli degli altri. Per Federica è una persona speciale, si occupa della sua famiglia da tre generazioni. Una famiglia che non l’ha abbandonata ora che Gina è anziana. Vive ancora con loro. Non hanno legami di sangue, ma per tutti, grandi e piccini, è la loro mamma”.
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