lunedì 25 Novembre 2024
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La storia di Carmine: “I miei 18 anni compiuti ai tempi del Coronavirus

Somma Vesuviana. Compiere 18 anni significa entrare nella vita da adulto, farlo in questi giorni di quarantena è certo più difficile. Ospitiamo allora le riflessioni di Carmine Molaro, giovanissimo autore di un libro sul bullismo, che ha compiuto 18 anni pochi giorni fa.

I MIEI 18 ANNI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Non si potrà dire che siano stati i migliori, ma almeno, saranno stati indimenticabili.
Per tanto tempo aspettiamo con ansia questo traguardo. Era sempre più vicina, la maggiore età.
Anche se, mi sento adulto già da tanto tempo. Fino a qualche mese fa, non avevo mai apprezzato nulla di ciò che avevo, e non volevo nemmeno festeggiare i miei 18. Ora mi rendo conto che mi manca anche un semplice caffè al bar.
Mancavano due mesi al mio compleanno. Era tutto pronto. Avevamo già organizzato una festa stupenda con tante sorprese e tutte le persone che amavo. Poi arriva il Covid. La situazione sembra sotto controllo, dicono che finirà presto. Passano settimane, la quarantena si dilunga, e scopro che anche il giorno del mio diciottesimo, dovrò indossare la mascherina.
Nulla, a confronto di chi soffre per via di tutto questo. Quella festa, però, significava tanto per me. Era simbolo di riscatto e felicità dopo un passato di bullismo a scuola.
Arriva la sera del 14 aprile. A mezzanotte sarò maggiorenne. Sono deluso. Si avvicina un giorno che adesso non voglio più vivere. Arriva la mezzanotte, mi affaccio alla finestra di casa mia e dal tetto partono mille colori che illuminano il cielo: il fragore dei botti rompe il silenzio di Somma Vesuviana.
La mia famiglia mi si avvicina, mi stringe: “Auguri maggiorenne”.
Mangio una fetta di torta (fatta in casa), e andiamo presto a dormire.
Sono contento, ma non è quello che mi aspettavo. Il giorno dopo sul gruppo cittadino di Facebook, utenti si lamentano di aver sentito i fuochi d’artificio esplosi dalla mia famiglia la sera prima.
Non è stata una gran bella giornata, ma sono sicuro che festeggerò, quando tutto questo sarà finito, avrò più di un motivo per festeggiare. Fino ad allora avrò il rimpianto, di quella giornata in cui sono diventato adulto, che nessuno più potrà restituirmi.
Ho passato tutto il giorno del mio compleanno, a spiegare a degli sconosciuti che quella sera volevo festeggiare, perché ero stanco del silenzio, in cui questa città stava morendo.
Auguri a me, all’adulto che ora sono, e a tutti i miei coetanei. Auguri a noi. Presto ci riabbracceremo.

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