lunedì 23 Settembre 2024
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LA SOLIDARIETA’ IN CONCERTO A FORTE DEI MARMI

I VERI EROI STANNO CON TELETHON”, LA SOLIDARIETA’ IN CONCERTO A FORTE DEI MARMI
Sabato 15 Dicembre nel noto locale “La capannina di Franceschi” si terrà una kermesse musicale in diretta su Rai Uno dalle ore 23 con tanti ospiti dello spettacolo che interverranno in qualità di testimonial per l’importante associazione umanitaria. In anteprima abbiamo ascoltato uno dei tanti artisti, il cantautore napoletano Ciro De Luca.
Forte dei Marmi – La solidarietà chiama, il mondo dello spettacolo risponde. Incondizionatamente, lanciando un messaggio forte e chiaro, indelebile. Quale miglior contesto delle festività natalizie, giusto per richiamare l’attenzione di tutti verso una giusta causa. Telethon sempre in prima linea, l’importante associazione umanitaria che col tempo è diventato un vero baluardo alla difesa di soggetti altamente bisognosi di tanto affetto e amore. Le iniziative sono davvero esemplari e nell’edizione di quest’anno è stata organizzata una kermesse musicale che vede la partecipazione e il coinvolgimento di tanti artisti sempre pronti a far sentire la propria forte sensibilità.
All’interno del noto locale “La Capannina di Franceschi”, ubicata a Forte dei Marmi, si terrà la serata di beneficenza dal titolo “I veri eroi stanno con Telethon” ripresa dalle telecamere di Rai Uno sabato prossimo a partire dalle ore 23. Il progetto, ideato da Massimiliano Ferla, si concretizza attraverso la fattiva sinergia di più associazioni umanitarie che confluiscono nella medesima direzione ponendosi l’obiettivo di smuovere le coscienze e arrivare al cuore della gente. L’appuntamento è tanto atteso, la solidarietà non può aspettare essendo una delle priorità assolute che rende ancora più gratificante la vita di ognuno. Presenza, sostegno e amore non devono mai mancare.
L’evento si inserisce nel programma di “Natale a Forte dei Marmi” inaugurato dallo spettacolo del comico Angelo Pintus a sostegno dell’Ail (Associazione Italiana contro le Leucemie) proseguendo fino alla serata del 24 Dicembre quando un grande abete illuminato incanterà tutte le persone in attesa di un arrivo speciale. Babbo Natale accontenterà i bambini presenti con la distribuzione di giocattoli, mentre fondamentale sarà il lavoro dei volontari nella vendita di stelle natalizie per favorire e incentivare la ricerca scientifica contro le malattie genetiche.
La serata sarà aperta dai due presentatori, Clive Griffith e Serena Boldrini di Radio Montecarlo, mentre in scena si alterneranno vari artisti tra cui cantautori ed ex concorrenti di talent show. Inoltre, ci sarà la premiazione di atleti come il canoista campione olimpico Daniele Molmenti, il cestista Flavio Carera e il pugile Maurizio Stecca, solo per citarne alcuni. Dopo la kermesse seguirà il set dei dj Marco Meloni e Silvano del Gado che suoneranno tutta la notte partendo dal loro nuovo singolo “Love doesn’t exist” feat Unaderosa.
Per l’occasione, uno degli artisti è intervenuto ai microfoni dei giornalisti Antonino Fiorino ed Emilia Sensale. Si tratta del cantautore napoletano, nonché vincitore dell’Eurofestival 2007, il maestro Ciro De Luca che ci ha parlato di questa nuova e significativa esperienza tra impressioni ed emozioni, oltre a svelare i progetti futuri e un grande sogno nel cassetto:
Maestro De Luca, cosa significa per lei partecipare ad un evento del genere ormai consolidatosi nel tempo come vero baluardo a difesa di soggetti bisognosi di tanta solidarietà? “E’ per me un onore grandissimo e allo stesso tempo un motivo in più per ritenermi soddisfatto ed entusiasta di poter aiutare con la mia presenza delle persone che hanno bisogno di ritornare a sorridere. Ci vorrà tanto impegno e diverso tempo, ma occorre essere ottimisti e dotati di grande forza d’animo. Telethon compie da anni un percorso inestimabile nell’ambito della ricerca scientifica, ma c’è bisogno di continuo sostegno da parte di tutti affinché la solidarietà possa sconfiggere definitivamente i mali della vita”.

Farà sentire la sua presenza allietando tutti i presenti con la sua musica. Ha già scelto in cosa esibirsi? E c’è un motivo particolare nella scelta dei brani?
“Canterò dal vivo uno dei miei cavalli di battaglia, la canzone che mi ha fatto conoscere in Europa e nel mondo e che nel mio piccolo, senza troppa pubblicità, è arrivata a oltre 4.000.000 visualizzazioni su Youtube, ovvero “Danceamore”. All’inizio volevano che la cantassi in italiano, ma, avendo radici anche rumene, si è optato per la versione originale, interpretata sia in rumeno che in italiano. La seconda canzone sarà “Sogno d’amore”, un brano cantato in italiano e napoletano. Poi mi esibirò in “Peace no war”, una canzone inedita in italiano e inglese che inneggia alla pace nel mondo, nonché ultimo singolo che verrà scelto come inno dei Cavalieri di Malta, presenti alla manifestazione. Chiuderò con un personale omaggio ad un grande rappresentante della musica italiana, Lucio Dalla, trattandosi di una mia rivisitazione della celebre “Caruso”.

Arriva a questa maratona di solidarietà con un buon bagaglio di esperienze che l’hanno portata fin qui. Dove c’è stata la svolta lungo la carriera sinora intrapresa?
“Io prenderò parte ad una delle ultime serate, dove si esibiranno artisti sia italiani che internazionali. Sono contentissimo che la scelta del luogo sia ricaduta sulla Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi che ha ospitato concerti di artisti di un certo spessore come Edith Piaf, Mina, Patty Bravo, Ray Charles, Peppino di Capri, Fred Bongusto, Gloria Gaynor. Nel corso degli anni il locale ha fatto da set ad alcuni film estivi tra cui Sapore di mare e Abbronzatissimi con Jerry Calà. Ho lavorato in sinergia con diversi artisti rumeni, oltre ad incrociarmi in altri contesti con Ramona Badescu, con la quale è stato divertente dividere la scena. Inoltre, la partecipazione all’Eurofestival 2007, in cui mi classificai al primo posto, ha permesso di confrontarmi con tanti bravi colleghi ed è stata per me un’intensa ed importante esperienza di vita personale ed artistica”.

Ritorna in Italia per una giusta causa dopo tanta attività discografica in Romania. A chi rivolge il suo pensiero?
“A volte penso che le grandi occasioni capitano solo una volta e che, in un certo senso, vanno colte al volo. Per questo ringrazio l’organizzatore dell’evento Massimiliano Ferla, la Sky Italia e il mio più grande amico Mario Efrussi, Gran Balì dei Cavalieri di Pace che si è sempre prodigato nei miei confronti offrendomi l’opportunità di ritornare in Italia con più piacere partecipando a questo show di solidarietà”.

A quali altri progetti sta lavorando per il futuro?
“Lavorerò al nuovo progetto “Peace no war” cercando di coinvolgere un circuito sempre più vasto e diffondendo alcuni miei brani, già in vendita online e in digitale, in Italia. Poi c’è, in via di maggiore definizione, una tournèe per varie città del Meridione promossa da Sky Italia che potrò condividere con tanti altri artisti”.

Un suo sogno nel cassetto che vorrebbe realizzare a tutti i costi?
“Riuscir ad esibirmi nella mia Napoli spaziando da un brano e l’altro, magari con l’onore di affiancare uno di questi grandi cantanti, Massimo Ranieri, Nino D’Angelo e Sal Da Vinci”.

Qual è il suo più grande punto di riferimento nell’attività di cantautore e cantante?
“Senza dubbio, Nino D’Angelo. Sono cresciuto con il suo mito, poi ho deciso di cantare molte sue canzoni in Romania dove sono state accolte con tutti i favori e i consensi. Ricordo che, durante un suo concerto, la gente del posto si entusiasmava nel sentire “Senza giacca e cravatta” e lo stesso cantautore napoletano ebbe modo di apprezzare”.

Un suo pensiero a Napoli, la città del suo cuore e…
“Napoli è sempre nei miei pensieri, la napoletanità mi incita a fare meglio. Amo la mia città, amo Ercolano dove ho vissuto, amo Torre del Greco dove sono nato, amo i dintorni, il centro e la provincia, amo il Vesuvio, amo il mare, amo il tramonto, “l’addor e pummarola”, “a pizz”, amo i problemi, le verità, le promesse, le sconfitte, le eterne battaglie. Ripropongo quel detto “Vedi Napoli, e poi muori”. È una città tanto complessa quanto affascinante, ma quant’è vero che ci vogliono almeno cent’anni per stimarla nella sua interezza”.

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