Sant’Anastasia. Un gruppo di volontari che negli anni ha raggiunto importanti risultati nell’operazioni di intervento: questa è la Protezione civile di Sant’Anastasia. Un gruppo che ha saputo ben operare nonostante la carenza di infrastrutture e i furti e i vandali che hanno danneggiato quella che il Comune gli aveva procurato. E oggi, alla vigilia del voto per le amministrative, il capo nucleo, Carmine Romano, scrive ai candidati sindaco “con il solo obiettivo di portare alla vostra attenzione la reale situazione in cui versa tanto il Nucleo Comunale quanto il Sistema Comunale di Protezione civile”.
Una lunga lettera in cui Romani ricorda agli aspiranti primo cittadino il loro ruolo in ambito di sicurezza. “Il sindaco è autorità comunale di Protezione Civile”, scrive Romano, “Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio Comunale, il Sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari. Per questo i candidati a sindaco non possono non essere informati delle circostanze. Il Nucleo Comunale di Protezione Civile di Sant’Anastasia venne istituito con delibera di Consiglio Comunale nel 1989. Da allora è cresciuto ed è riuscito ad affermarsi quale importante realtà di soccorso in occasione dei terremoti verificatisi in Turchia, Armenia, India ed in tutte le emergenze che hanno colpito la nostra penisola dal 1989 ad oggi. Queste esperienze operative sono il frutto di una formazione continua che ha sempre visto impegnato questo gruppo di volontari che possiede, tra le proprie fila, operatori specializzati pluri-brevettati di Protezione Civile. Questi volontari sono poi impegnati quotidianamente nelle attività di prevenzione proprie del Servizio, con lezioni di Protezione Civile sui comportamenti in caso di rischi, educazione sanitaria e di primo soccorso, effettuate nelle varie scuole di ogni ordine e grado del territorio. Ma l’alta formazione dei suoi operatori e la puntuale partecipazione ad operazioni di soccorso non sono le uniche attività in cui il Nucleo è impegnato”. In città negli anni si è istituito il sistema operativo della Protezione Civile arrivando ad approvare il Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile, ma i vandali hanno complicato le cose. “In tale circostanza fu istituito il Centro Operativo Comunale”, aggiunge, “presso la struttura prefabbricata di Piazzetta Croce Rossa e contestualmente la sede del Nucleo fu trasferita presso suddetta struttura. Purtroppo nel maggio 2007 la sede fu vandalizzata e derubata da malintenzionati, i quali apportarono danni anche alle pareti esterne della struttura. Da quel momento in attesa del ripristino dello stato dei luoghi da parte dell’Amministrazione Comunale il Nucleo trasferiva, nuovamente, la sede delle proprie attività presso Villa Tortora Brayda, abbandonata anni prima perché inidonea e provvedeva a restaurare i locali con il lavoro esclusivo dei volontari. Nonostante i piccoli interventi che il Nucleo ha effettuato sui vecchi locali di Villa Tortora Brayda, la situazione è andata aggravandosi con il passare degli anni ed oggi la sede presenta avvallamenti nella pavimentazione, distacco d’intonaco e ampie macchie di umidità dovute alle copiose infiltrazioni d’acqua che si verificano ad ogni pioggia. Nell’ultimo inverno l’acqua ha cominciato inoltre a gocciolare all’interno della struttura arrecando danni al materiale sia sanitario che tecnico a deposito nel nostro magazzino”. Ma questa non è l’unica criticità che è doveroso richiamare all’attenzione. Per Romano è importante aggiornare il Piano Comunale di Emergenza e dare uan giusta sede ai volontari, queste mancanze mettono il Comune di Sant’Anastasia “nella posizione di non poter garantire una risposta efficace e tempestiva ad un’eventuale emergenza, mettendo così a rischio la sicurezza della cittadinanza. Ora però bisogna aggiornare il Piano Comunale di Protezione Civile e renderlo realmente uno strumento operativo e dinamico, fruibile ai Volontari di Protezione Civile, per fare in modo che questi possano trasmettere queste conoscenze a tutta la popolazione. E’ giunto il momento di considerare i volontari come risorsa della società e vanno dunque ulteriormente formati e tutelati”.
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